Dizionario di eretici, dissidenti e inquisitori nel mondo mediterraneo
Edizioni CLORI | Firenze | ISBN 978-8894241600 | DOI 10.5281/zenodo.1309444
Vincenzo Parpaglia è stato un abate e diplomatico piemontese, a lungo stretto collaboratore del cardinal Reginald Pole.
Biografia
Accompagnò il Pole nel 1539 nelle sue missioni in Spagna e in Francia. Nel 1541 fu "mastro di casa" del cardinal Contarini a Ratisbona. Dal 1542 al 1545 fu vice-legato del Pole a Viterbo. Fece parte quindi del seguito del Pole legato papale a Trento, e in questa fase si curò di tenere i rapporti tra il Pole e la curia romana, facendo più volte la spola tra Trento e Roma. Fu col Pole a Maguzzano nel 1553 e quindi dal 1554 al 1556 in Inghilterra (curando i rapporti con la corte imperiale di Bruxelles). Nel 1556 fu nominato ambasciatore piemontese a Roma, dove rimase fino al maggio 1560, allorché Pio IV lo nominò nunzio in Inghilterra. Tuttavia si fermò a Bruxelles, a causa dell'opposizione alla sua nomina da parte della regina Elisabetta ma anche di Filippo II; passò quindi a Parigi. Nel 1562 riprese le funzioni di ambasciatore sabaudo a Roma. Rivestiva ancora tale carica sotto il papato di Pio V.
Fu corrispondente, tra gli altri, di Vittoria Colonna, Giulia Gonzaga, Pietro Carnesecchi. Fu, caso curioso, l'unico membro dell'Ecclesia viterbensis del Pole a non subire mai un procedimento inquisitoriale.
Bibliografia
- Processo Morone2, vol. 1, pp. 514-516, nota 40.
Link
- Scheda su Vincenzo Parpaglia sul sito Symogih.org
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et tamen e summo, quasi fulmen, deicit ictos
invidia inter dum contemptim in Tartara taetra
invidia quoniam ceu fulmine summa vaporant
plerumque et quae sunt aliis magis edita cumque
[Lucretius, "De rerum natura", lib. V]