Dizionario di eretici, dissidenti e inquisitori nel mondo mediterraneo
Edizioni CLORI | Firenze | ISBN 978-8894241600 | DOI 10.5281/zenodo.1309444
Vincenzo Marchesi è stato un notaio ed eretico bergamasco del XVI sec.
Nacque nel 1516 a Ponte S. Pietro, nei pressi di Bergamo. Discepolo di don Pietro Pesenti, fu uno tra i più attivi eterodossi bergamaschi negli anni del vescovo Vittore Soranzo.
L'Inquisizione di Bergamo avviò un processo a suo carico nel settembre 1550. Abiurò il 23 novembre 1552.
Fu di nuovo processato nel 1556, ma riuscì a fuggire a Venezia, ottenendo un intervento a suo favore da parte del cardinal Carlo Carafa, che allentò la morsa inquisitoriale su di lui. Ma il processe fu riaperto su intervento di Michele Ghislieri e Marchesi riparò a Morbegno e a Milano.
Nel 1563 riuscì quindi ad ottenere un'assoluzione dal concilio di Trento. Si stabilì a Venezia e nel 1572 fu di nuovo denunciato. Questa denuncia è l'ultima notizia che sia ha su Marchesi, che forse fuggì all'estero.
Bibliografia
- Massimo Firpo, Vittore Soranzo vescovo ed eretico. Riforma della Chiesa e Inquisizione nell'Italia del Cinquecento, Laterza, Roma-Bari 2006.
- Processo Soranzo, ad indicem.
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et tamen e summo, quasi fulmen, deicit ictos
invidia inter dum contemptim in Tartara taetra
invidia quoniam ceu fulmine summa vaporant
plerumque et quae sunt aliis magis edita cumque
[Lucretius, "De rerum natura", lib. V]