Dizionario di eretici, dissidenti e inquisitori nel mondo mediterraneo
Edizioni CLORI | Firenze | ISBN 978-8894241600 | DOI 10.5281/zenodo.1309444
Vincenzo Castrucci è stato un patrizio e mercante lucchese del XVI sec.
Fu eletto per la prima volta nel Consiglio generale di Lucca nel 1524 e a partire dal 1526 ricoprì per sette volte la carica di anziano. Nel 1538 fu gonfaloniere.
Aderì con convinzione alle nuove idee religiose e ne fu un esponente di spicco all'interno del patriziato lucchese.
Il 21 settembre 1542 partecipò, con altri, all'organizzazione e alla messa in atto dell'evasione di fra Girolamo da Pluvio, cosa che gli costò una condanna a morte in contumacia. Fuggì da Lucca e riparò ad Anversa, dedicandosi ad attività commerciali. Graziato nel 1546, rientrò a Lucca, continuando a professare idee eterodosse, fino alla morte avvenuta nel 1551.
Bibliografia
- Simonetta Adorni Braccesi, Una città infetta: la Repubblica di Lucca nella crisi religiosa del Cinquecento, Olschki, Firenze 1994.
- Marino Berengo, Nobili e mercanti nella Lucca del Cinquecento, Einaudi, Torino 1965.
- Maria Rosa Pardi, Castrucci, Vincenzo, in DBI, vol. 22 (1979).
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et tamen e summo, quasi fulmen, deicit ictos
invidia inter dum contemptim in Tartara taetra
invidia quoniam ceu fulmine summa vaporant
plerumque et quae sunt aliis magis edita cumque
[Lucretius, "De rerum natura", lib. V]