Vermigli, Pietro Martire

Dizionario di eretici, dissidenti e inquisitori nel mondo mediterraneo
Edizioni CLORI | Firenze | ISBN 978-8894241600 | DOI 10.5281/zenodo.1309444


Pietro Martire Vermigli (Firenze, 8 settembre 1499 – Zurigo, 12 novembre 1562) è stato un teologo e frate agostiniano perseguitato dall'Inquisizione romana e passato alla Riforma.

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Biografia

Membro di una famiglia della piccola borghesia fiorentina (il padre era calzolaio), nel 1514 entrò nell'ordine dei canonici regolari lateranensi. Studiò teologia a Padova, dove si laureò nel 1526.
Fu quindi predicatore in varie città (Brescia, Pisa, Venezia e Roma. Dal 1530 al 1533 fu priore a Bologna, dal 1533 al 1537 a Spoleto, quindi dal 1537 a Napoli. Qui frequentò il circolo di Juan de Valdés, negli stessi anni di Bernardino Ochino. La sua predicazione napoletana lo fece ben presto sospettare di eresia.
Nel 1541 fu trasferito al convento di San Frediano a Lucca, dove proseguì l'opera di proselitismo evangelico (tra i suoi discepoli in questo breve periodo lucchese: Girolamo Zanchi, Celso Martinengo, Celio Secondo Curione).
Nel 1542, all'indomani della Licet ab initio, si diede alla fuga, passando così esplicitamente alla Riforma.
Dopo una breve sosta a Basilia, si trasferì a Strasburgo, dove insegnò all'università e si sposò (con Caterine Dammartin, un'ex suora di Metz). Nel 1547, dopo la battaglia di Muhlberg, passò in Inghilterra, dove collaborò con l'arcivescovo Thomas Cranmer alla stesura del Book of Common Prayer (1549) e fu professore di teologia a Oxford, dando il suo contributo a diverse dispute dottrinali. Nel 1553 gli morì la moglie; l'avvento al trono della cattolica Maria Tudor lo costrinse ad una nuova fuga: Vermigli rientrò a Strasburgo. Contrario all'orientamento luterano di Johannes Marbach, nel 1556 si trasferì a Zurigo, dove rimase fino alla morte avvenuta nel 1562. L'anno precedente aveva accompagnato Théodore de Bèze al colloquio di Poissy.

Fu autore di numerosi commentari biblici. Condensò il suo pensiero teologico nei suoi Loci communes, che costituiscono una delle opere più importanti del protestantesimo moderno.

Bibliografia

  • Pietro Bolognesi. Achille Olivieri (a cura di). Pietro Martire Vermigli (1499-1562): umanista, riformatore, pastore : atti del Convegno per il 5. centenario, Padova, 28-29 ottobre 1999, Herder, Roma 2003.
  • Emidio Campi, Vermigli, Pietro Martire in DSS.
  • Susanna Peyronel, Vermigli, Pietro Martire in DSI, vol. 3, pp. 1667-68.

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et tamen e summo, quasi fulmen, deicit ictos
invidia inter dum contemptim in Tartara taetra
invidia quoniam ceu fulmine summa vaporant
plerumque et quae sunt aliis magis edita cumque

[Lucretius, "De rerum natura", lib. V]

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