Dizionario di eretici, dissidenti e inquisitori nel mondo mediterraneo
Edizioni CLORI | Firenze | ISBN 978-8894241600 | DOI 10.5281/zenodo.1309444
Ulisse Martinengo (Brescia, 1545 ca. - Morbegno 1570) è stato un conte bresciano, convertitosi alla Riforma e divenuto pastore calvinista.
Dopo la conversione, fuggì da Brescia a Ginevra, dove fu allievo di Théodore de Bèze. Soggiornò anche ad Anversa, ma infine si stabilì in Valtellina. Fu pastore a Chiavenna, Piuro, Sondrio e più lungamente a Morbegno, dove morì nel 1570.
Anche il padre Alessandro Martinengo da Barco e la madre Laura Gavardo ebbero idee protestanti. In particolare quest'ultima, rimasta vedova, seguì Ulisse in esilio.
Il fratello Nestore fu militare e partecipò alla guerra di Cipro e alla difesa di Famagosta nel 1571, sulla quale pubblicò una lunga e fortunata Relatione. Un altro fratello, Ascanio, fu canonico regolare lateranense e apprezzato predicatore.
Bibliografia
- Gino Benzoni, Martinengo, Nestore, in DBI, vol. 71 (2008).
- Achille Olivieri, Ulisse Martinengo, Brescia e la «religio Helvetica» (1572-1574), in Riformatori bresciani del ’500. Indagini, a cura di Roberto Andrea Lorenzi, Grafo, S. Zeno al Naviglio (Brescia) 2006, pp. 169-187.
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et tamen e summo, quasi fulmen, deicit ictos
invidia inter dum contemptim in Tartara taetra
invidia quoniam ceu fulmine summa vaporant
plerumque et quae sunt aliis magis edita cumque
[Lucretius, "De rerum natura", lib. V]