Beccadelli, Tommaso Maria

Dizionario di eretici, dissidenti e inquisitori nel mondo mediterraneo
Edizioni CLORI | Firenze | ISBN 978-8894241600 | DOI 10.5281/zenodo.1309444


Tommaso Maria Beccadelli è stato un frate domenicano e inquisitore bolognese del XVI sec.

Addottoratosi a Bologna nel 1532, fu inquisitore di Ferrara dal 1533 al 1543 e dal 1546 al 1548, nonché reggente dello Studio del convento di S. Domenico di Bologna dal 1535 al 1538 e dal 1543 al 1545. Dal 1543 al 1548 fu inquisitore di Bologna (cumulando dal 1546 al 1548 gli inquisitorati di Bologna e di Ferrara), dove si avvalse della collaborazione di Leandro Alberti.
Esaminò nel 1538 Giovanni Buzio da Montalcino e nel 1544, insieme a Giovanni Morone, Bartolomeo della Pergola. Nel 1545 istruì il processo contro Tommaso Bavella. Nel 1548 collaborò strettamente con Angelo Massarelli (segretario del concilio) nella repressione dell'eresia a Bologna. Nel dicembre di quell'anno fece scarcerare dopo la sua abiura Giovanni Maria Franchi, un "leutaro" di origine tedesca implicato nel movimento eterodosso cittadino.
Partecipò come teologo alla fase bolognese del concilio.

Nel complesso la sua azione come inquisitore fu abbastanza moderata. Con Massarelli in particolare ricorse spesso a riconciliare gli eretici con abiure segrete. Fu sostituito come inquisitore di Bologna da Girolamo Muzzarelli, primo inquisitore nominato direttamente dalla Congregazione del Sant'Uffizio nell'ambito della progressiva centralizzazione della "nuova" Inquisizione.

Bibliografia

  • Processo Morone2, vol. 1, p. 339, nota 46.

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et tamen e summo, quasi fulmen, deicit ictos
invidia inter dum contemptim in Tartara taetra
invidia quoniam ceu fulmine summa vaporant
plerumque et quae sunt aliis magis edita cumque

[Lucretius, "De rerum natura", lib. V]

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