Dizionario di eretici, dissidenti e inquisitori nel mondo mediterraneo
Edizioni CLORI | Firenze | ISBN 978-8894241600 | DOI 10.5281/zenodo.1309444
Tommaso de Buono è stato un prete del XVI sec. che praticava come speziale e medico empirico e che fu processato per queste sue attività dal tribunale arcivescovile di Capua nel 1569.
Don Tommaso preparava unguenti, impiastri e polveri. In pieno periodo controriformistico, gli era stato fatto divieto di esercitare tali pratiche dal suo Vicario, in quanto ritenuto sconveniente per un sacerdote. Il sacerdote doveva dedicarsi alla cura dell'anima e non del corpo. Già Innocenzo II aveva proibito che i monaci esercitassero l'arte medica a scopo di lucro. Questo divieto fu esteso a tutti gli uomini di Chiesa e determinò la laicizzazione della professione medica.
Il processo contro don Tommaso si svolse nell’arco di due mesi dal 6 febbraio al 13 aprile 1569. L'anziano prete viene accusato di avere procurato con i suoi medicamenti la morte di un ragazzo. Si salvò dall'accusa di stregoneria perché ai genitori del ragazzo chiese di rivolgere preghiere alla Chiesa dell’Annunziata. Il querelante era un personaggio laico di primo piano, il Magnificus Dominus Didacus de Zunica, V.I.D., hispanus Iudex, ad presens Civitatis Capuæ.
A don Tommaso fu ingiunto di non utilizzare più nessun tipo di intruglio; gli fu risparmiato il carcere a causa della sua età avanzata.
Bibliografia
- Antonio Martone, Un prete medico-stregone a Capua nel Cinquecento, in "Capys – Bollettino interno degli «Amici di Capua»", 1993, pp. 40-69.
Article written by Angela Vitale | Ereticopedia.org © 2023
et tamen e summo, quasi fulmen, deicit ictos
invidia inter dum contemptim in Tartara taetra
invidia quoniam ceu fulmine summa vaporant
plerumque et quae sunt aliis magis edita cumque
[Lucretius, "De rerum natura", lib. V]