Aceti, Tommaso

Dizionario di eretici, dissidenti e inquisitori nel mondo mediterraneo
Edizioni CLORI | Firenze | ISBN 978-8894241600 | DOI 10.5281/zenodo.1309444


Tommaso Aceti (Figline, 24 ottobre 1687 – Lacedonia, 10 aprile 1749) è stato un ecclesiastico, storiografo e filologo.

Nato a Figline, nella provincia di Calabria Citra, studiò a Cosenza, intraprendendo la carriera ecclesiastica e recandosi a Napoli, dove si dedicò allo studio delle “lingue dotte” e della geometria.
Trasferitosi a Roma nel 1714, divenne ben presto Correttore della Stamperia Vaticana nell’Archiginnasio della Sapienza, fondata per iniziativa di Clemente XI, tenendo questo incarico per dodici anni. Entrato in contatto con il potente cardinale Annibale Albani, per la sua intercessione ottenne un chiericato in San Pietro; nel frattempo veniva aggregato a numerose accademie letterarie, come, oltre a quella della nativa Cosenza, l’Accademia di Venezia e l’Arcadia.
Il 7 settembre 1744, papa Benedetto XIV lo nominò vescovo di Lacedonia, dove si distinse per zelo, morendovi il 10 aprile 1749.

Aceti fu studioso, come detto, di lingue antiche, componendo una Ortografia comparata latino/italiano, con una breve appendice sul greco, ma la sua opera maggiore furono delle annotazioni e correzioni al De Antiquitate et situ Calabriae di Gabriele Barrio, fino ad allora manoscritta. L’opera, In Gabrielis Barrii franciscani De antiquitate & situ Calabriae libros quinque (ex Typographia S. Michaelis ad Ripam, Romae 1737), era, di fatto, più che un commento, un trattato a parte volto a riscrivere il manoscritto dell’autore cinquecentesco, con amplissime note storico-topografiche ed un onomasticon dei personaggi illustri, nel solco dell’antiquaria settecentesca.

Bibliografia

Nota bene

Questa voce è parte del Dizionario degli storici meridionali, progetto condiviso tra Ereticopedia e il portale "Storia della Campania" che mira ad offrire a studiosi ed appassionati un Dizionario biografico on line dedicato alla produzione di storie nel Mezzogiorno d’Italia dal Rinascimento alla prima metà del Novecento.

ARTICLE WRITTEN BY ANTONIO D'ANDRIA | ERETICOPEDIA.ORG & STORIADELLACAMPANIA.IT © 2020

et tamen e summo, quasi fulmen, deicit ictos
invidia inter dum contemptim in Tartara taetra
invidia quoniam ceu fulmine summa vaporant
plerumque et quae sunt aliis magis edita cumque

[Lucretius, "De rerum natura", lib. V]

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