Dizionario di eretici, dissidenti e inquisitori nel mondo mediterraneo
Edizioni CLORI | Firenze | ISBN 978-8894241600 | DOI 10.5281/zenodo.1309444
Sigismondo Scaccia (Camerata, Tivoli, 1564? - Roma , 1634) è stato un giurista e funzionario.
Addottoratosi in utroque iure presso la Sapienza di Roma nel 1584, fu consultore dell'Inquisizione a Manta tra il 1585 e il 1588. Fu quindi giudice civile a Frascati (1589) e servì la famiglia Colonna dal 1592 al 1600.
Nel 1605 fu nominato podestà di Lucca. Fu altresì uditore della Rota civile a Genova (1612-1615) e giudice civile e podestà a Firenze (dove soggiornà tra il 1620 e il 1623).
Morì a Roma nel 1634.
La sua opera più nota e fortunata fu il Tractatus de commerciis et cambio (1618) Fu autore altresì di un Tractatus de appellationibus (1612), di un Tractatus de re iudicata (1628) e di un Tractatus de Iudicijs causarum civilium, criminalium et hereticalium. Quest'ultimo trattato, in due libri (stampati per la prima volta rispettivamente nel 1596 e nel 1604) riporta numerosi decreti del Sant'Uffizio dell'epoca.
Bibliografia
- Rodolfo De Laurentiis, Sigismondo Scaccia (1564?-1634) : fra pratica e teoria giuridica agli inizi dell'età moderna, Fondazione Sergio Mochi Onory per la storia del diritto italiano, Roma 1993 [già in "Rivista di storia del diritto italiano, LXIV, 1991].
- Vincenzo Lavenia, Scaccia, Sigismondo, in DSI, vol. 3, pp. 1389-1390.
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et tamen e summo, quasi fulmen, deicit ictos
invidia inter dum contemptim in Tartara taetra
invidia quoniam ceu fulmine summa vaporant
plerumque et quae sunt aliis magis edita cumque
[Lucretius, "De rerum natura", lib. V]