Sede inquisitoriale di Tortona

Dizionario di eretici, dissidenti e inquisitori nel mondo mediterraneo
Edizioni CLORI | Firenze | ISBN 978-8894241600 | DOI 10.5281/zenodo.1309444


La presenza di un inquisitore domenicano residente a Tortona è segnalata sin dal 1344: Giacomo da Cremona. Dopo di lui non si hanno però notizie di altri Inquisitori di Tortona fino al 1466. La sede inquisitoriale di Tortona, che fu sempre di competenza domenicana, dovette stabilizzarsi dopo la Licet ab initio.
Nel corso del XVI secolo l'Inquisizione a Tortona fu particolarmente attiva nella caccia alle streghe e nella lotta contro le pratiche magiche e la superstizione popolare. La penetrazione delle idee della Riforma è ampiamente attestata nel territorio di Tortona e l'Inquisizione si adoperò per contenerla oltre che per limitare la diffusione di libri proibiti.
L'attività del tribunale inquisitoriale di Tortona si esaurì negli ultimi decenni del XVIII secolo. Nel 1738, a seguito della guerra di successione polacca e del trattato di Vienna, Tortona cessò di appartenere allo Stato di Milano e divenne dominio sabaudo. Durante tutta l'età napoleonica la città fu teatro bellico e contesa tra Francesi e Austriaci. Nei territori piemontesi, in ogni caso, l'Inquisizione fu formalmente abolita nel gennaio 1799.

Vedi anche: Lista degli Inquisitori di Tortona

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et tamen e summo, quasi fulmen, deicit ictos
invidia inter dum contemptim in Tartara taetra
invidia quoniam ceu fulmine summa vaporant
plerumque et quae sunt aliis magis edita cumque

[Lucretius, "De rerum natura", lib. V]

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