Dizionario di eretici, dissidenti e inquisitori nel mondo mediterraneo
Edizioni CLORI | Firenze | ISBN 978-8894241600 | DOI 10.5281/zenodo.1309444
L'Inquisizione di Aquileia e Concordia fu istituita nel gennaio 1575, risultato della fusione delle "moderne" sedi inquisitoriali di Aquileia (attiva dal 1556; l'inquisitore risiedeva a Udine) e di Concordia (attiva dal 1558; l'inquisitore risiedeva a Portogruaro). Va altresì segnalato che nel 1558 Giacomo Maracco, nominato vicario dela patriarca di Aquileia nel 1557, assunse su di sé anche l'incarico speciale di commissario dell'Inquisizione nel Patriarcato, pertanto fino alla morte di Maracco (1576) ci fu una sorta di coabitazione nella gestione del potere inquisitoriale tra il vicario patriarcale e l'inquisitore. Lo stesso vescovo di Concordia poteva mantenere prerogative inquisitoriali, come accadde nel caso dell'arcivescovo (a titolo personale) Benedetto Cappello (1641-1667).
L'inquisitore di Aquileia e Concordia era un frate minore conventuale di nomina apostolica e risiedeva normalmente a Udine (più raramente a Cividale).
Il tribunale inquisitoriale di Aquileia e Concordia cessò di esistere in epoca napoleonica, venendo soppresso con decreto del 26 luglio 1806.
Vedi anche: Lista degli Inquisitori di Aquileia e Concordia
Bibliografia
- Andrea Del Col (a cura di), L’Inquisizione nel patriarcato e diocesi di Aquileia, 1557-1559, Edizioni Università di Trieste - Centro Studi Storici Menocchio, Trieste - Montereale Valcellina 1998
- Andrea Del Col (a cura di), L'Inquisizione del patriarcato di Aquileia e della diocesi di Concordia. Gli atti processuali, 1557-1823, Istituto Pio Paschini - Edizioni Università di Trieste, Udine-Trieste 2009
- Dario Visintin, L'Inquisizione in Friuli alla metà del Seicento, in "Giornale di storia", 6, 2010
Links
- Scheda sull'Inquisizione di Aquileia e Concordia sul sito Censimento degli archivi inquisitoriali in Italia
- Scheda sulla sede inquisitoriale di Aquileia e Concordia sul sito Symogih.org
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et tamen e summo, quasi fulmen, deicit ictos
invidia inter dum contemptim in Tartara taetra
invidia quoniam ceu fulmine summa vaporant
plerumque et quae sunt aliis magis edita cumque
[Lucretius, "De rerum natura", lib. V]