Pietro di Nixia

Dizionario di eretici, dissidenti e inquisitori nel mondo mediterraneo
Edizioni CLORI | Firenze | ISBN 978-8894241600 | DOI 10.5281/zenodo.1309444


Pietro di Nixia (Nasso) è stato un frate francescano perseguitato dal Sant'Uffizio di Venezia nel 1553.

Accusato a Cipro di essersi convertito all'ebraismo e poi di esser tornato a vestire l'abito senza riconciliazione alcuna, fu arrestato e trasferito a Venezia per essere esaminato dall'Inquisizione. Pietro, per discolparsi, aveva dichiarato di aver viaggiato nell'Impero turco e di essersi fatto circoncidere e di aver vestito alla turca per passare inosservato durante il viaggio. Testimoni dell'isola di Cipro dichiararono di aver udito il frate imprecare contro i santi e le cerimonie ecclesiastiche, cose che Pietro negò di aver fatto.
Il suo processo veneziano si concluse con la condanna a otto anni di servizio nelle galere e al bando perpetuo dal territorio della Serenissima.

Bibliografia

  • Romano Canosa, Storia dell'Inquisizione in Italia: dalla metà del Cinquecento alla fine del Settecento, vol. 2: Venezia, Sapere 2000, Roma 1987, pp. 76-77.
  • Pier Cesare Ioly Zorattini (a cura di), Processi del S. Uffizio di Venezia contro ebrei e giudaizzanti, t. I, 1548-1560, Olschki, Firenze 1980, pp. 101 sgg.

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et tamen e summo, quasi fulmen, deicit ictos
invidia inter dum contemptim in Tartara taetra
invidia quoniam ceu fulmine summa vaporant
plerumque et quae sunt aliis magis edita cumque

[Lucretius, "De rerum natura", lib. V]

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