Dizionario di eretici, dissidenti e inquisitori nel mondo mediterraneo
Edizioni CLORI | Firenze | ISBN 978-8894241600 | DOI 10.5281/zenodo.1309444
Pietro Antonio Cirillo o Zurrillo è stato un prete del XVI sec., perseguitato dall'Inquisizione romana.
Già membro del gruppo valdesiano (come tale fu citato da Giulio Basalù nei suoi costituti veneziani del 1555), nel 1552 era diacono a Santa Maria Maggiore (l'odierna Santa Maria Capua Vetere). Fuggì alla persecuzione contro il gruppo degli eretici capuani del 1552, probabilmente riconciliandosi in seguito.
Divenuta la sua posizione di nuovo pericolosa dopo l'arresto di Gian Francesco Alois nel 1562, riparò oltralpe.
Processato in contumacia dal Sant'Uffizio romano nel 1564 e condannato (con sentenza del 3 settembre 1564) al rogo in effigie, si presentò quindi spontaneamente a Roma e fu condannato al carcere perpetuo con sentenza del 23 giugno 1566.
Era imparentato col cardinale Giulio Antonio Santoro.
Bibliografia
- Processo Morone2, vol. III, pp. 524-525 e nota 847 ivi.
- Pierroberto Scaramella, "Con la croce al core". Inquisizione ed eresia in Terra di Lavoro, 1551-1564, La città del sole, Napoli 1995.
Voci correlate
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et tamen e summo, quasi fulmen, deicit ictos
invidia inter dum contemptim in Tartara taetra
invidia quoniam ceu fulmine summa vaporant
plerumque et quae sunt aliis magis edita cumque
[Lucretius, "De rerum natura", lib. V]