Dizionario di eretici, dissidenti e inquisitori nel mondo mediterraneo
Edizioni CLORI | Firenze | ISBN 978-8894241600 | DOI 10.5281/zenodo.1309444
Ottavio D'Arimini è stato un eretico giudaizzante perseguitato dal tribunale arcivescovile di Napoli, quindi trasferito a Roma e condannato a morte dalla Congregazione del Sant'Uffizio.
Pugliese di origini napoletane, si era avviato agli studi nel seminario di Taranto, quindi aveva studiato filosofia presso le Università di Padova e di Bologna e diritto presso l'Università di Napoli. Aveva anche soggiornato a Ginevra e per questo aveva anche subito un procedimento inquisitoriale a Roma.
Imprigionato per reati comuni a Napoli nel 1591, era stato accusato di eresia da un cappellano del carcere. Già condannato a morte dal tribunale diocesano napoletano, fu quindi trasferito a Roma, dove la condanna fu confermata dalla Congregazione del Sant'Uffizio. La sua esecuzione avvenne nel maggio o giugno 1597.
Bibliografia
- Giovanni Romeo, La suggestione dell'ebraismo tra i napoletani del tardo Cinquecento, in L'Inquisizione e gli ebrei in Italia, a cura di Michele Luzzati, Laterza, Roma-Bari 1994, pp. 179-195.
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et tamen e summo, quasi fulmen, deicit ictos
invidia inter dum contemptim in Tartara taetra
invidia quoniam ceu fulmine summa vaporant
plerumque et quae sunt aliis magis edita cumque
[Lucretius, "De rerum natura", lib. V]