Dizionario di eretici, dissidenti e inquisitori nel mondo mediterraneo
Edizioni CLORI | Firenze | ISBN 978-8894241600 | DOI 10.5281/zenodo.1309444
Nicolò Dolfin (Corfù 1630 – …?) fu un ebreo convertito al cristianesimo, commerciante e prestatore di Corfù.
Gli unici dati di cui disponiamo relativi alla vita di Nicolò Dolfin provengono da una denunzia sporta contro di lui presso le autorità civili di Corfù, le quali la inoltrarono in seguito all’arcivescovo latino dell’isola e questi a sua volta al Sant’Uffizio di Venezia. Secondo tale documento Nicolò Dolfin era nato a Corfù (1630), era ebreo di nascita e si chiamava Nathan Cohen. Le sue attività professionali riguardavano il commercio e l’elargizione di prestiti. Nel 1656 si trasferì a Venezia, dove due anni più tardi si convertì al cristianesimo e prese il nome del suo padrino. Subito dopo la conversione e il suo ritorno a Corfù divorziò dalla moglie ebrea e sposò la ricca cristiana Caterina Muazzo. Nel 1660 la moglie denunziò che la sua conversione era soltanto apparente e che in realtà era stata determinata da ragioni puramente economiche: secondo lei, il marito mirava a impossessarsi del suo patrimonio. A conferma del fatto che Dolfin era cripto-ebreo (marrano), Caterina Muazzo sosteneva che egli continuava a mantenere rapporti con la sua famiglia paterna, con la religione giudaica e con il modo di vivere degli ebrei. Oltre a questa denuncia, tuttavia, non si sono trovate altre testimonianze relative all’arresto e alla condanna di Dolfin.
La denuncia contro il presunto cripto-ebreo Nicolò Dolfin deve essere esaminata nell’ottica della strategia stereotipa dell’esclusione e della emarginazione degli ebrei da parte della comunità cristiana locale. Come è noto, quest’ultima avanzava continue richieste alle autorità veneziane di imporre agli ebrei una separazione territoriale (ottenuta nel 1622) ed anche una limitazione riguardante l’esercizio delle loro attività economiche. È da notare poi che la minacciosa politica dei cristiani nei riguardi degli ebrei sia a Corfù che in genere nelle Isole Ionie assumeva anche espressioni estreme, specialmente con le aggressioni della folla contro gli ebrei e i loro beni nella giornata del Venerdì Santo.
Bibliografia
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Article written by Stathis Birtachas | Ereticopedia.org © 2018
et tamen e summo, quasi fulmen, deicit ictos
invidia inter dum contemptim in Tartara taetra
invidia quoniam ceu fulmine summa vaporant
plerumque et quae sunt aliis magis edita cumque
[Lucretius, "De rerum natura", lib. V]