Dizionario di eretici, dissidenti e inquisitori nel mondo mediterraneo
Edizioni CLORI | Firenze | ISBN 978-8894241600 | DOI 10.5281/zenodo.1309444
Nicola Adamo da Montale (diocesi di Modena) nel 1609 fu perseguitato dall'Inquisizione romana per poligamia, come risulta dai Decreta della Congregazione del Sant'Uffizio relativi agli anni 1609 e 1610. Detenuto nelle carceri del Sant'Uffizio a Roma, il 16 dicembre 1609 fu condannato all'abiura de vehementi e a cinque anni di servizio nella fabbrica di San Pietro. La sua pena fu alleggerita (fu esentato dal servire cinque anni nelle galere) forse grazie alle informazioni che fornì sul compagno di detenzione Antonio di Francesco (da Faeto), in merito al quale fu interrogato.
Bibliografia
- Vincenzo Tedesco, Un fallito tentativo di proselitismo calvinista all’inizio del Seicento: il caso di Antonio di Francesco da Faeto, in Alfonso Tortora, Claudio Azzara (a cura di), Non conformismo religioso nel Mezzogiorno d’Italia dal Medioevo all’età contemporanea, Terebinto, Avellino 2018, pp. 51-70: pp. 66-68.
Voci correlate
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et tamen e summo, quasi fulmen, deicit ictos
invidia inter dum contemptim in Tartara taetra
invidia quoniam ceu fulmine summa vaporant
plerumque et quae sunt aliis magis edita cumque
[Lucretius, "De rerum natura", lib. V]