Dizionario di eretici, dissidenti e inquisitori nel mondo mediterraneo
Edizioni CLORI | Firenze | ISBN 978-8894241600 | DOI 10.5281/zenodo.1309444
Niccolò Sartori (Chieri, 1541 - Aosta, 4 maggio 1557) è stato un mercante del XVI sec., condannato a morte per eresia.
Figlio di Giovanni Leonardo Sartori, si era trasferito alla fine del 1551 a Ginevra e aveva studiato teologia a Losanna. Svolgeva attività mercantili. Giunto all'inizio del 1557 ad Aosta per affari, vi svolse un'intensa attività di propaganda a favore della Riforma protestante. Arrestato dalle autorità, interrogato e torturato, fu infine condannato a morte e bruciato sul rogo nella piazza di Aosta il 4 maggio 1557.
La sua esecuzione ebbe una vasta eco e fu utilizzata dalla propaganda protestante. In proposito alla vicenda, Emanuele Filiberto duca di Savoia protestò col vescovo di Aosta, adducendo che era "molto scandaloso e pericoloso il far morir pubblicamente quelli che stanno saldi nel errore suo come era uno che fu ultimamente bruciato costà, perciò che la costanza che ne la morte dimostrano induce più tosto gli aderenti ad ostinazione che a pentimento".
Bibliografia
- Salvatore Caponetto, La Riforma protestante nell’Italia del Cinquecento, Claudiana, Torino 19972, p. 159.
- Lucia Felici, Profezie di riforma e idee di concordia religiosa. Visioni e speranze dell’esule piemontese Giovanni Leonardo Sartori, Olschki, Firenze 2010.
- Lucia Felici, Sartori, Giovanni Leonardo, in DBI, vol. 90 (2017).
- Giovanni Jalla, Storia della Riforma in Piemonte fino alla morte di Emanuele Filiberto. 1517-1580, Claudiana, Torino 1982 [1914], pp. 91-92.
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et tamen e summo, quasi fulmen, deicit ictos
invidia inter dum contemptim in Tartara taetra
invidia quoniam ceu fulmine summa vaporant
plerumque et quae sunt aliis magis edita cumque
[Lucretius, "De rerum natura", lib. V]