Navagero, Bernardo

Dizionario di eretici, dissidenti e inquisitori nel mondo mediterraneo
Edizioni CLORI | Firenze | ISBN 978-8894241600 | DOI 10.5281/zenodo.1309444


Bernardo Navagero (Venezia, 1507 – Verona, 13 aprile 1565)  è stato un umanista, diplomatico e cardinale veneziano del Cinquecento.

202px-Navagero.jpg

Biografia

Al servizio di Venezia: l'attività politico-diplomatica

Figlio di Gianluigi Navagero e di Lucrezia Agostini, si formò presso lo Studio di Padova, di cui in seguito fu anche Riformatore.
Sposò Istriana Lando, nipote del doge Pietro Lando, da cui ebbe due figli, ma che morì prematuramente.
Svolse numerosi incarichi politici e diplomatici al servizio della Serenissima: in particolare, fu ambasciatore ordinario presso l'imperatore Carlo V (1543-1546), presso il sultano Solimano il Magnifico (1550-1552), e presso papa Paolo IV (1555-1558) e ambasciatore straordinario presso l'imperatore Ferdinando I (1558) e presso re Francesco II di Francia (1559). Fu membro del Consiglio dei Dieci (1552).

I sospetti di eresia

Fu denunciato come "luterano" nella delazione di don Pietro Manelfi del 1551. Bernardo Navagero è infatti citato con il fratello Girolamo nella lunga lista di eretici fornita dal Manelfi al Sant'Uffizio di Bologna, sia nel suo costituto del 13 novembre 1551, in tal caso insieme a un altro patrizio veneziano, Giovan Battista Tagliapietra. Da tale costituto i nomi dei due patrizi veneziani furono depennati da un intervento censorio probabilmente sollecitato dalle autorità della Serenissima per proteggerli. L'accusa non fu comunque approfondita né ebbe conseguenze sulla carriera del Navagero.

La legazione a Roma e il successivo passaggio alla carriera ecclesiastica

Già ambasciatore veneziano presso la Santa Sede sotto il papato di Paolo IV, il successore Pio IV lo innalzò al cardinalato nel concistoro del 26 febbraio 1561; in quello stesso concistoro fu nominato anche un altro veneziano, Marcantonio Da Mula, in quel momento ambasciatore della Serenissima a Roma.  
Nel 1562 fu nominato vescovo di Verona.
Nel 1563 presiedette il Concilio di Trento in qualità di legato a latere, con il cardinale Giovanni Morone
Morì a Verona il 13 aprile 1565, dopo aver raccomandato come suo successore a quel vescovado il nipote Agostino Valier, che fu anche suo biografo.

Bibliografia

  • Daniele Santarelli (a cura di), La corrispondenza di Bernardo Navagero, ambasciatore veneziano a Roma (1555-1558), 2 vol., Aracne editrice, Roma 2011.
  • Daniele Santarelli, Navagero, Bernardo, in DBI,  vol. 78 (2013).

Testi on line

Links

Voci correlate

Article written by Daniele Santarelli | Ereticopedia.org © 2013

et tamen e summo, quasi fulmen, deicit ictos
invidia inter dum contemptim in Tartara taetra
invidia quoniam ceu fulmine summa vaporant
plerumque et quae sunt aliis magis edita cumque

[Lucretius, "De rerum natura", lib. V]

thumbnail?id=1_usu8DkYtjVJReospyXXSN9GsF3XV_bi&sz=w1000
The content of this website is licensed under Creative Commons Attribution 4.0 International (CC BY 4.0) License