Soppe, Michele

Dizionario di eretici, dissidenti e inquisitori nel mondo mediterraneo
Edizioni CLORI | Firenze | ISBN 978-8894241600 | DOI 10.5281/zenodo.1309444


Michele Soppe è stato un benandante friulano.

Oggetto di varie denunce a partire dal 1642 e di un'indagine avviata dall'inquisitore Giulio Missini nel 1647, fu arrestato il 21 maggio 1649. Morì in carcere a Udine il 20 novembre 1650, prima della conclusione del processo (che andò per le lunghe anche a causa delle richieste romane di approfondimenti, mentre Soppe languiva in pessime condizioni in prigione).

Soppe, contadino di Santa Maria la Longa, sfruttava la fama di benandante svolgendo l'attività di guaritore e facendosi pagare per i suoi servizi. Durante il processo confessò infine quello che l'inquisitore voleva sentirsi dire, cioè di aver stretto un patto col diavolo per ottenere i suoi poteri. Ginzburg ha individuato nel suo caso i segni del passaggio nella mentalità collettiva dell'immagine del benandante da guaritore benefico a stregone diabolico. La tesi di Ginzburg è stata tuttavia messa in discussione puntualmente da Nardon, secondo il quale dal processo di Soppe e da altri casi simili emergerebbero piuttosto il punto di vista e le preoccupazioni degli inquisitori, in quel momento ossessionati dalla stregoneria diabolica.

Bibliografia

Voci correlate

Article written by Daniele Santarelli | Ereticopedia.org © 2014

et tamen e summo, quasi fulmen, deicit ictos
invidia inter dum contemptim in Tartara taetra
invidia quoniam ceu fulmine summa vaporant
plerumque et quae sunt aliis magis edita cumque

[Lucretius, "De rerum natura", lib. V]

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