Passi, Michele Pio

Dizionario di eretici, dissidenti e inquisitori nel mondo mediterraneo
Edizioni CLORI | Firenze | ISBN 978-8894241600 | DOI 10.5281/zenodo.1309444


Michele Pio Passi (Bosco Marengo, 1620/1630 ca. - Faenza, 1686) è stato un inquisitore domenicano.

Nato a Bosco Marengo, ottenne il grado di magister Sacrae Theologiae nel 1656. Soggiornò a Roma e fu lettore di teologia nel convento domenicano di Mantova oltre che priore del convento di Bosco Marengo (dal 1649 al 1651).
Fu Inquisitore di Tortona (1658-61), di Genova (1661-69), di Bologna (1669-74), di Cremona (1674-79) e di Faenza (1679-86).

Nel 1669 fu al centro di un grave conflitto giurisdizionale tra la Repubblica di Genova e l'Inquisizione romana, che portò alla sua espulsione dal territorio della Repubblica, essendosi servito come notaio di un frate domenicano e non di un laico, come era tradizione e avendo poi fattogli firmare la stampa, fatta a Tortona, di un decreto della Congregazione dell'Indice del 3 aprile 1669. Il governo genovese, che già aveva inviato un suo rappresentante a Roma per protestare, prese infine la decisione di espellere l'inquisitore da Genova, facendolo riaccompagnare a forza a Bosco Marengo.

Bibliografia

  • Paolo Fontana, Passi, Michele Pio, in DSI, vol. 3, p. 1776.
  • Herman H. Schwedt, Die Römische Inquisition. Kardinäle und konsultoren 1601 bis 1700, Herder, Freiburg 2017, pp. 463-464.

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et tamen e summo, quasi fulmen, deicit ictos
invidia inter dum contemptim in Tartara taetra
invidia quoniam ceu fulmine summa vaporant
plerumque et quae sunt aliis magis edita cumque

[Lucretius, "De rerum natura", lib. V]

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