Dizionario di eretici, dissidenti e inquisitori nel mondo mediterraneo
Edizioni CLORI | Firenze | ISBN 978-8894241600 | DOI 10.5281/zenodo.1309444
Michael Gaismair (Vipiteno 1490 - Padova, 15 aprile 1532) è stato un anabattista e rivoluzionario.
Biografia
Proveniente da una famiglia di piccoli proprietari. Fu segretario del principe-vescovi di Bressanone, quindi assistette il luogotenente militare del Sud Tirolo Leonhard von Völs.
Entrato in contatto con le idee anabattiste, divenne l'ideologo e il capo militare della grande rivolta dei contadini sud-tirolesi nel 1525. Repressa la rivolta e arrestato, riuscì a fuggire in Svizzera, dove conobbe Zwingli a Zurigo e avrebbe redatto gli Statuti che traducevano l'ordinamento sociale propugnato dai contadini in rivolta, una repubblica ugualitaria fondata sulla gestione comune delle risorse minerarie. Tentò quindi di riaccendere la rivolta nelle valli trentino-tirolesi, ma, nonostante alcune vittorie, fu costretto a riparare con le sue truppe in territorio veneziano. Militò quindi nell'esercito veneziano, in guerra contro l'arciducato d'Austria fino al 1529. Stabilitosi a Padova, fu ucciso a Prato della Valle il 15 aprile 1532.
Bibliografia
- Giorgio Politi, Gli statuti impossibili. La rivoluzione tirolese del 1525 e il “programma” di Michael Gaismar, Einaudi, Torino 1995.
- Giorgio Politi, Oltre il documento. L’assassinio di Michael Gaismair e le fantasie degli storici, in Historiae. Scritti per Gherardo Ortalli, a cura di Claudio Azzara, Ermanno Orlando, Marco Pozza, Alessandra Rizzi, Edizioni Ca' Foscari, Venezia 2013.
- Aldo Stella, Dall’anabattismo al socinianesimo nel Cinquecento veneto, Liviana, Padova 1967.
- Aldo Stella, Anabattismo e antitrinitarismo in Italia nel XVI secolo, Liviana, Padova 1969.
- Aldo Stella, Dall’anabattismo veneto al “Sozialevangelismus” dei fratelli hutteriti e all’illuminismo religioso sociniano, Roma 1996.
- Aldo Stella, Il Bauernführer Michael Gaismair e l'utopia di un repubblicanesimo popolare, Il Mulino, Bologna 1999.
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et tamen e summo, quasi fulmen, deicit ictos
invidia inter dum contemptim in Tartara taetra
invidia quoniam ceu fulmine summa vaporant
plerumque et quae sunt aliis magis edita cumque
[Lucretius, "De rerum natura", lib. V]