Dizionario di eretici, dissidenti e inquisitori nel mondo mediterraneo
Edizioni CLORI | Firenze | ISBN 978-8894241600 | DOI 10.5281/zenodo.1309444
Massimo de Massimi è stato un ingegnere idraulico e miniatore del XVI sec. che subì un processo per eresia da parte dell'Inquisizione veneziana.
Originario di Padova, risiedeva a Venezia dal 1539. Il Sant'Uffizio veneziano lo incriminò per possesso di libri proibiti ed eresia a partire dal 3 marzo 1566. Fece i nomi degli artigiani strumentisti Vito Trasuntino e Ventura di Francesco linarol come suoi compagni di fede e discepoli di Benedetto Corazzaro e di Domenico di Lorenzo. Si sottomise all'abiura, ma nel 1568 subì un nuovo processo inquisitoriale da relapso.
Bibliografia
- Marco Di Pasquale, Benedetto Floriani, Alessandro e Vito Trasuntino: nova et vetera, in "Informazione organistica", XLII, 2017, pp. 169-186: pp. 175 sgg.
- Achille Olivieri, L'"ecclesia" di Massimo Massimi. Ricerche sul movimento ereticale Veneto del Cinquecento, in Miscellanea Gilles Gérard Meersseman, Antenore, Padova 1970, vol. II, pp. 817-826.
- Aldo Stella, Anabattismo e antitrinitarismo in Italia nel XVI secolo, Liviana, Padova 1969, p. 193.
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et tamen e summo, quasi fulmen, deicit ictos
invidia inter dum contemptim in Tartara taetra
invidia quoniam ceu fulmine summa vaporant
plerumque et quae sunt aliis magis edita cumque
[Lucretius, "De rerum natura", lib. V]