Ward, Mary

Dizionario di eretici, dissidenti e inquisitori nel mondo mediterraneo
Edizioni CLORI | Firenze | ISBN 978-8894241600 | DOI 10.5281/zenodo.1309444


Mary Ward (Mulwith, 23 gennaio 1585 - Heworth, 30 gennaio 1645) è stata una religiosa inglese, fondatrice della congregazione delle Dame Inglesi.

Nacque nel 1585 nello Yorkshire, a Mulwith, in una famiglia nobile. Vista la situazione difficile dei cattolici in Inghilterra e desiderando abbracciare la vita religiosa, Mary Ward emigrò alla volta dei Paesi Bassi spagnoli e nel 1609 aprì a Saint-Omer con alcune consorelle una congregazione di religiose finalizzata all'educazione femminile. Si ispirò, adattandolo al femminile, al modello dei collegi gesuiti - le religiose della Congregazione erano note come Dame Inglesi, ma si usava anche chiamarle "gesuitesse" - e incontrò molta fortuna, fondando collegi femminili a Liegi, Colonia, Treviri, Roma, Napoli, Perugia, Monaco, Vienna e altrove. Sebbene la sua fosse una congregazione religiosa non claustrale, elemento di svantaggio, incontrò i favori di papa Paolo V (che nel 1616 citò la congregazione in un decreto di lode). Tuttavia la congregazione non riuscì ad ottenere una formale approvazione e il 13 gennaio 1631 papa Urbano VIII con la bolla Pastoralis Romani Pontificis ne decretava la soppressione. Mary Ward fu inquisita per eresia e reclusa a Monaco di Baviera, nel convento delle clarisse. Rimasta salda nelle sue convinzioni, rifiutò di dichiararsi colpevole. Scarcerata, fu richiamata a Roma. Nel 1637 quindi le fu concesso di tornare in Inghilterra dove continuò a fondare istituti per l'assistenza delle fanciulle e dei poveri. Morì nel 1645, in piena guerra civile.
Nonostante le difficoltà, la congregazione delle Dame Inglesi le sopravvisse, assumendo la denominazione di Istituto della Beata Vergine Maria: in assenza di un'approvazione formale, alle Dame Inglesi fu data la possibilità di occuparsi dell'istruzione delle fanciulle e di vivere in comunità. Nel 1703 le regole furono approvate da parte di papa Clemente XI. Il pieno riconoscimento della congregazione fu sancito solo nel 1877 da parte di papa Pio IX. La denominazione ufficiale Istituto della Beata Vergine Maria è stata mantenuta fino al 2003, allorché è stata mutata in Congregatio Jesu.

Bibliografia

  • Alfredo López Amat, Mary Ward: il dramma di una pioniera, Artigianelli, Trento 1994.
  • Ursula Dirmeier (a cura di), Mary Ward und ihre Gründung. Die Quellentexte bis 1645, Aschendorff, Münster 2007.
  • Joseph Grisar, Maria Wards Institut vor Römischen Kongregationen (1616-1630), Pontificia Università Gregoriana, Roma 1966.
  • José María Javierre, María de Pablo-Romero, La Jesuita Mary Ward: mujer rebelde que rompió moldes en la Europa del XVII, Libroslibres, Madrid 2002.
  • Merry E. Weisner, Le donne nell'Europa moderna, Einaudi, Torino 2003, pp. 271-273.
  • Gabriella Zarri, Ward, Mary, in DSI, vol. III, p. 1707.

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et tamen e summo, quasi fulmen, deicit ictos
invidia inter dum contemptim in Tartara taetra
invidia quoniam ceu fulmine summa vaporant
plerumque et quae sunt aliis magis edita cumque

[Lucretius, "De rerum natura", lib. V]

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