Del Rio, Martin Antonio

Dizionario di eretici, dissidenti e inquisitori nel mondo mediterraneo
Edizioni CLORI | Firenze | ISBN 978-8894241600 | DOI 10.5281/zenodo.1309444


Martín Antonio del Río (Anversa, 17 maggio 1551 - Lovanio, 19 ottobre 1608) è stato un gesuita fiammingo di origini spagnole.

Studiò a Parigi, Douai, Lovanio (dove fu allievo di Giusto Lipsio) e infine a Salamanca, dove si addottorò in diritto nel 1574, rientrando quindi nelle Fiandre.
Nonostante fosse ben avviato alla carriera politica, nel 1580 decise di entrare nell'ordine dei gesuiti (fece il noviziato a Valladolid per poi spostarsi di nuovo a Lovanio).
Insegnò filosofia, teologia morale e Sacre Scritture a Douai, Liegi, Lovanio, Graz e Salamanca.

Grande erudito, pubblicò opere di carattere storico, teologico, controversistico ed esegetico, tra le quali un importante commento al Cantico dei Cantici. Deve molta della sua fama al trattato demonologico Disquisitionum magicarum libri sex (Lovanio, 1599-1600; poi più volte ristampato).
L'opera fu attaccata da Girolamo Tartarotti nel Congresso notturno delle lammie (1749).

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et tamen e summo, quasi fulmen, deicit ictos
invidia inter dum contemptim in Tartara taetra
invidia quoniam ceu fulmine summa vaporant
plerumque et quae sunt aliis magis edita cumque

[Lucretius, "De rerum natura", lib. V]

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