Dizionario di eretici, dissidenti e inquisitori nel mondo mediterraneo
Edizioni CLORI | Firenze | ISBN 978-8894241600 | DOI 10.5281/zenodo.1309444
Maria Olzà è stata una donna processata e condannata a morte per stregoneria a Poschiavo nell'aprile 1673.
Figlia di Domenico Costa e sposata con Antonio Olzà, aveva 40 anni al momento della sua incriminazione. Nominata da altre presunte streghe, fu accusata di aver maleficiato animali e persone. Dichiaratasi inizialmente innocente, fu sottoposta a tortura e confessò di esser stata iniziata alla stregoneria dalla sorella Domenga Costa, detta Domenigona, giustiziata nel 1671 e tutte le altre colpe attribuitele.
Fu condannata a morte e decapitata.
Fonti e bibliografia
- Gaudenzio Olgiati, Processi di Stregoneria nella Antica Giurisdizione di Poschiavo 1673-1674, trascritti da R. Juvalta (1969), vol. II, pp. 179 sgg.
Link
- Fascicolo processuale di Maria Olzà sul sito del Comune di Poschiavo.
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et tamen e summo, quasi fulmen, deicit ictos
invidia inter dum contemptim in Tartara taetra
invidia quoniam ceu fulmine summa vaporant
plerumque et quae sunt aliis magis edita cumque
[Lucretius, "De rerum natura", lib. V]