Dizionario di eretici, dissidenti e inquisitori nel mondo mediterraneo
Edizioni CLORI | Firenze | ISBN 978-8894241600 | DOI 10.5281/zenodo.1309444
Margaritta Mengotti, detta "Bonasciola", è stata una donna processata per stregoneria a Poschiavo tra 1675 e 1676, condannata a morte.
Figlia di Lanfranco Fanchin, era vedova di Battista Mengotti di Cologna. Era senz'altro abbastanza anziana al momento della sua incriminazione (dicembre 1675).
Fu accusata da tre bambini di aver loro insegnato le arti stregonesca e era sospettata di aver partecipato al sabba e praticato malefici. Proclamatasi dapprima innocente, cedette non appena fu sottoposta a tortura, confessando tutte le colpe attribuitele. Quindi tentò di ritrattare ma cedette ancora sotto tortura, confessando in maniera definitiva (affermò anche di essersi trasformata in una volpe
Fu condannata a morte con sentenza pronunciata il 1° febbraio 1676 e decapitata.
La sorella Domenica Bontognali era stata incriminata poco prima di lei, ma si era sottratta alla probabile condanna capitale fuggendo alla volta di Brescia.
Fonti e bibliografia
- Gaudenzio Olgiati, Processi di Stregoneria nella Antica Giurisdizione di Poschiavo 1675-1681, trascritti da R. Juvalta (1969), vol. III, pp. 109 sgg.
Link
- Fascicolo processuale di Margaritta Mengotti sul sito del Comune di Poschiavo.
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et tamen e summo, quasi fulmen, deicit ictos
invidia inter dum contemptim in Tartara taetra
invidia quoniam ceu fulmine summa vaporant
plerumque et quae sunt aliis magis edita cumque
[Lucretius, "De rerum natura", lib. V]