Dizionario di eretici, dissidenti e inquisitori nel mondo mediterraneo
Edizioni CLORI | Firenze | ISBN 978-8894241600 | DOI 10.5281/zenodo.1309444
Marcantonio Magno (Venezia, ca. 1480 - Venezia, 23 ottobre 1549) è stato un letterato ed eretico.
Biografia
Cittadino originario veneziano, fu bandito dalla Serenissima nel 1502 per crimini contro la religione e la quiete pubblica. Dopo una serie di viaggi (Francia, Germania, Spagna) si stabilì a Napoli sotto la protezione della famiglia Carafa.
Nel 1526 fu "perdonato" da Venezia, ritornò brevemente in patria, ma continuò a vivere a Napoli. Negli anni trenta si mise al servizio di Giulia Gonzaga, che lo introdusse agli ambienti valdesiani.
Verso il 1543 tornò definitivamente a Venezia e nel 1545 fece stampare presso N. Boscarini la sua traduzione dal castigliano dell'Alphabeto christiano di Juan de Valdés.
Morì a Venezia il 23 ottobre 1549.
Marcantonio Magno intrattenne corrispondenze con diversi illustri letterati del tempo, tra i quali Ludovico Ariosto e Pietro Aretino.
Opere
A stampa
- Oratio in funere regis Catholici, Napoli, S. Mayr 1516 [orazione in morte di Fernando il Cattolico, re d'Aragona].
Manoscritte
- Oratio de Spiritu Sancto, dedicata al cardinale Oliviero Carafa e recitata a Roma davanti a papa Giulio II nel 1509 (Venezia, Biblioteca Nazionale Marciana, Mss. lat., cl. XI, 85 [= 4194]).
- Libri sibillini, poema in terzine di carattere mitologico-fantastico sulle origini della famiglia Magno (Ibid., Mss. it., cl. IX, 231 [= 6889]).
Bibliografia
- Daniele Ghirlanda, Magno, Celio, in DBI, vol. 67 (2007) (e bibliografia ivi).
Voci correlate
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et tamen e summo, quasi fulmen, deicit ictos
invidia inter dum contemptim in Tartara taetra
invidia quoniam ceu fulmine summa vaporant
plerumque et quae sunt aliis magis edita cumque
[Lucretius, "De rerum natura", lib. V]