Dizionario di eretici, dissidenti e inquisitori nel mondo mediterraneo
Edizioni CLORI | Firenze | ISBN 978-8894241600 | DOI 10.5281/zenodo.1309444
Marcantonio degli Eletti è stato un ebreo perseguitato dal Sant'Uffizio di Venezia nel 1569, in quanto ribattezzato.
Poco dopo essersi fatto battezzare nella chiesa di S. Maria Zobenigo, dove si era presentato come "Isaac figliuol de Mandolin pugliese", nel novembre 1569 fu segnalato al nunzio apostolico e al patriarca di Venezia come ribattezzato. Il precedente battesimo era effettivamente avvenuto ad Alessandria. Marcantonio Degli Eletti tentò di difendersi, sostenendo che quando aveva 13 anni era stato battezzato da un bandito del luogo, ma aveva pensato che tale battesimo fosse stato una sorta di scherzo e non lo aveva ritenuto valido. Ma il Sant'Uffizio veneziano accertò che, dopo quel battesimo, Marcantonio era stato accolto dal vescovo di Alessandria Alessandro Guasco nel suo palazzo e che gli era stata donata una bottega per poter lavorare e sostentarsi.
L'imputato fu condannato alla reclusione nel monastero domenicano dell'isola di S. Secondo. Dopo un anno, ottenne la scarcerazione, con l'obbligo di non lasciare Venezia.
Bibliografia
- Romano Canosa, Storia dell'Inquisizione in Italia: dalla metà del Cinquecento alla fine del Settecento, vol. 2: Venezia, Sapere 2000, Roma 1987, pp. 74-75.
- Pier Cesare Ioly Zorattini (a cura di), Processi del S. Uffizio di Venezia contro ebrei e giudaizzanti, t. II, 1561-1570, Olschki, Firenze 1982, pp. 97 sgg.
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et tamen e summo, quasi fulmen, deicit ictos
invidia inter dum contemptim in Tartara taetra
invidia quoniam ceu fulmine summa vaporant
plerumque et quae sunt aliis magis edita cumque
[Lucretius, "De rerum natura", lib. V]