Dizionario di eretici, dissidenti e inquisitori nel mondo mediterraneo
Edizioni CLORI | Firenze | ISBN 978-8894241600 | DOI 10.5281/zenodo.1309444
Macario è stato monaco greco del XVI sec. giustiziato a Roma per eresia.
Già fuggito da Salonicco e convertitosi all'Islam, si era riconciliato con la Chiesa romana. Pretendeva di aver incontrato il patriarca di Costantinopoli e di essere stato ordinato da lui stesso "arcivescovo di Macedonia". Condannato a morte per eresia dalla Congregazione del Sant'Uffizio, fu impiccato e poi bruciato sul rogo a Roma, presso Ponte Sant'Angelo, il 10 giugno 1562. Ai confortatori non mostrò segni di pentimento e non volle confessarsi.
Bibliografia
- Domenico Orano, Liberi pensatori bruciati in Roma dal XVI al XVII secolo, Bastogi, Foggia 1980 [1904], pp. 14-15.
- Vincenzo Lavenia, Pietro Belo, fiscale del Sant’Uffizio:sugli inizi dell’attività della Congregazione in "Tiempos modernos", 37/2. 2018, pp. 341-359: p. 352, nota 51.
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et tamen e summo, quasi fulmen, deicit ictos
invidia inter dum contemptim in Tartara taetra
invidia quoniam ceu fulmine summa vaporant
plerumque et quae sunt aliis magis edita cumque
[Lucretius, "De rerum natura", lib. V]