Lazzarelli, Ludovico

Dizionario di eretici, dissidenti e inquisitori nel mondo mediterraneo
Edizioni CLORI | Firenze | ISBN 978-8894241600 | DOI 10.5281/zenodo.1309444


Ludovico Lazzarelli (San Severino Marche, 4 febbraio 1447 – San Severino Marche, 23 giugno 1500) è stato un umanista, poeta, traduttore, alchimista, cabalista e astrologo italiano, noto principalmente – grazie agli studi di Kristeller – per aver ampliato il Corpus Hermeticum già tradotto da Marsilio Ficino.

Vita e studi

Lazzarelli nasce a San Severino Marche nel 1447. Nella Vita Lodovici Lazzarelli Septempedani poetae laureati, suo fratello Filippo racconta (con tono spesso romanzato) dei suoi numerosi spostamenti geografici, nonché dei suoi studi e interessi: greco, ebraico, matematica, astrologia. La gloria poetica per Ludovico non tardò ad arrivare: a 13 anni ricevette le lodi di Alessandro Sforza per i suoi versi; nel 1468 addirittura l'imperatore Federico III lo fregiò dell'alloro poetico, per aver – stando alla Vita – molto apprezzato un suo carme in esametri. Lazzarelli ebbe modo di farsi conoscere e apprezzare sia nella Roma di Sisto IV – ai tempi della seconda accademia del Pontano, alla quale prese parte – che nella Napoli aragonese. Degli ultimi anni della sua vita non si hanno notizie, se non del suo ritorno nel suo paese natale, dove morì (nel 1500). Non è improbabile postulare un suo soggiorno a Milano.

L'opera

Il trait d'union della vasta opera di Lazzarelli può senz'altro essere considerata la sua curiosità verso l'universo spirituale, religioso ed ermetico, che indussero i suoi contemporanei ad accusarlo di controverse pratiche magiche e occulte.
Le opere principali del Lazzarelli furono sostanzialmente tre: il De gentilium deorum imaginibus, i Fasti Christiane Religionis e il De bombyce. Nel De gentilium deorum imaginibus Lazzarelli volle ridare alle immagini degli dei antichi il loro valore originale e sapienziale, salvandone il significato da quella patina di gioco fanciullesco (i mazzi di carte da gioco dei tarocchi). Nei Fasti Christiane Religionis egli riprende il motivo ovidiano dei fasti e lo applica alla materia cristiana, celebrandone le festività. Di natura certamente più allegorica è il De bombyce, opera incentrata sul baco da seta e sulla sua ricca simbologia cristiana (esso è scelto come simbolo di palingenesi). Lazzarelli, inoltre, segnò anche un punto fondamentale nella tradizione degli studi ermetici, per aver ampliato il Corpus Hermeticum tradotto in precedenza dal Ficino.

Bibliografia

  • Ludovici Lazzarelli septempedani poetae laureati bombyx, Aesi, apud Petrum Paulum Bonelli, MCCXLV.
  • Paul Oskar Kristeller, Marsilio Ficino e Lodovico Lazzerelli. Contributo alla diffusione delle idee ermetiche nel Rinascimento, in «Annali della R. Scuola superiore di Pisa», s. 2, VII (1938), pp. 237-262
  • Maria Paola Saci, Ludovico Lazzarelli da Elicona a Sion, Bulzoni, Roma 1999.
  • Maria Paola Saci, Due cicli figurativi dei codici di Ludovico Lazzarelli, in «Codex aquilarensis», vol. 27 (2011) p. 305-318.
  • Guido Arbizzoni, Lazzarelli, Ludovico, in DBI, vol. 64, (2005)

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Article written by Antonello Fabio Caterino | Ereticopedia.org © 2016

et tamen e summo, quasi fulmen, deicit ictos
invidia inter dum contemptim in Tartara taetra
invidia quoniam ceu fulmine summa vaporant
plerumque et quae sunt aliis magis edita cumque

[Lucretius, "De rerum natura", lib. V]

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