Dizionario di eretici, dissidenti e inquisitori nel mondo mediterraneo
Edizioni CLORI | Firenze | ISBN 978-8894241600 | DOI 10.5281/zenodo.1309444
Louis de Berquin (Vieux-Berquin, 1490 - Parigi, 17 aprile 1529) è stato un avvocato ed umanista francese condannato a morte per eresia.
Si addottorò in diritto presso l'Università di Orléans. Fu traduttore di Erasmo e di Lutero e autore di libelli polemici (andati perduti). Nel giugno 1523 fu scoperto in possesso di libri ereticali e nell'agosto 1523 fu arrestato. I suoi libri furono bruciati davanti a Notre Dame ma egli fu liberato grazie all'intervento di re Enrico II. Fu di nuovo arrestato nel gennaio 1526, allorché il re, prigioniero di Carlo V in seguito alla disfatta di Pavia, non era presente in Francia. Ancora una volta, grazie all'intervento del re, rientrato nell'aprile 1526 dalla prigionia spagnola, fu liberato il 17 novembre 1526.
Nel giugno 1527, dopo aver attaccato violentemente l'intransigente sindaco della Facoltà della Sorbona Noël Béda, fiero avversario di Erasmo e di Léfevre d'Etaples, accusandolo di eresia, Berquin fu di nuovo arrestato. Giudicato da una commissione di dodici laici nominati da papa Clemente VII su richiesta del re di Francia, fu condannato il 15 aprile 1529 al carcere perpetuo. Ma Berquin fece imprudentemente appello al Parlamento di Parigi, che approfittò della sua mossa e della nuova assenza del re da Parigi per condannarlo al morte. La sentenza fu subito eseguita, il 17 aprile 1529 Berquin fu strangolato e il suo cadavere fu bruciato sul rogo.
Bibliografia
- La France de la Renaissance, pp. 306 e 633-635.
- Romain Rolland, Le dernier procès de Louis de Berquin (1527-29), in Mélanges d'archéologie et d'histoire, 12, 1892, pp. 314-325.
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et tamen e summo, quasi fulmen, deicit ictos
invidia inter dum contemptim in Tartara taetra
invidia quoniam ceu fulmine summa vaporant
plerumque et quae sunt aliis magis edita cumque
[Lucretius, "De rerum natura", lib. V]