Dizionario di eretici, dissidenti e inquisitori nel mondo mediterraneo
Edizioni CLORI | Firenze | ISBN 978-8894241600 | DOI 10.5281/zenodo.1309444
Philippus van Limborch (1633-1712) è stato un pastore rimostrante, teologo e storiografo olandese.
Studiò ad Amsterdam e a Utrecht. Fu pastore a Gouda dal 1657 e ad Amsterdam dal 1668. Nel 1669 gli fu affidata la cattedra di teologia nel seminario dei rimostranti di Amsterdam.
Fu cittadino della Repubblica delle Lettere e fu in corrispondenza con molti degli intellettuali a lui contemporanei, in particolare con John Locke.
Si impegnò attivamente nel diffondere e difendere il pensiero arminiano e la sua opera principale, la Theologia Christiana (1686) costituisce una summa della dottrina dei rimostranti.
Scrisse anche, nel quadro del suo sodalizio intellettuale con Locke e su sollecitazione di quest'ultimo, una Historia Inquisitionis (1692), che può essere considerata la risposta protestante ed "eretica" alle storie provvidenziali e apologetiche scritte dai trattatisti cattolici sull'istituzione (e in particolare a quella scritta da Luis de Páramo).
Bibliografia
- Adriano Prosperi, L’arsenale degli inquisitori, in Id., L’Inquisizione romana. Letture e ricerche, Edizioni di Storia e Letteratura, Roma 2003, pp. 311-324.
- Luisa Simonutti, Limborch’s Historia Inquisitionis and the Pursuit of Toleration, in "Archives Internationales D’Histoire des Idées / International Archives of the History of Ideas", 163, 1999, pp. 237-255.
- Luisa Simonutti, Limborch, Philippus van, in DSI, vol. 2, pp. 909-910.
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et tamen e summo, quasi fulmen, deicit ictos
invidia inter dum contemptim in Tartara taetra
invidia quoniam ceu fulmine summa vaporant
plerumque et quae sunt aliis magis edita cumque
[Lucretius, "De rerum natura", lib. V]