Ferrari, Jacopo Antonio

Dizionario di eretici, dissidenti e inquisitori nel mondo mediterraneo
Edizioni CLORI | Firenze | ISBN 978-8894241600 | DOI 10.5281/zenodo.1309444


Jacopo Antonio Ferrari (Lecce, 24 luglio 1507 - Lecce, 1588) è stato uno storiografo e letterato.

Nato da nobile famiglia leccese, che annoverava un vescovo di Lecce nel 1360, divenne dottore in utroque jure dopo gli studi a Bologna. Dopo un’esperienza militare nelle Fiandre al comando di Antonio Castriota, si dedicò allo studio dei classici, componendo un manoscritto De situ Corinti ed altri testi rimasti manoscritti, sia in latino che in italiano.
Al suo ritorno a Napoli, fu nominato Auditore delle due province di Calabria Citra e Ultra dal viceré Pietro di Toledo; in questo periodo compose la Storia di Casa d’Austria, oltre a segnalare a Filippo II alcuni abusi di governo, ottenendone la nomina ad “Auditore del Campo”. Oltre all’attività storico-encomiastica, fu anche poeta, componendo rime varie (tra le quali tre canzoni per don Giovanni d’Austria, in occasione della battaglia di Lepanto).
L’opera più nota di Ferrari, comunque, fu la Apologia paradossica della Città di Lecce, scritta, tra il 1576 ed il 1586 (ma rimasta manoscritta fino al secondo decennio del Settecento e pubblicata dal patrizio erudito leccese Giusto Palma), per confermare il definitivo primato di Lecce rispetto a tutte le altre città demaniali del Regno, come Capua e Cosenza.
Strutturata in tre libri e quindici questioni, vi vengono sviscerate compiutamente, con le armi dell’erudizione e dell’argomentazione storico-retorica, le ragioni della preminenza di Lecce. In effetti, dopo aver trattato la più remota antichità, specialmente sulla scorta di Strabone, secondo un modello ampiamente diffuso nella provincia, Ferrari impostava una serrata argomentazione delle ragioni dell’importanza di Lecce nei tempi più propriamente storici, quelli della storia romana, mettendo a paragone Lecce, Capua e Cosenza sulla scorta delle autorità antiche e sul campo consueto del valore nelle armi e dell’ordinamento repubblicano. Notevole, in tale direzione, anche l’insistenza sulle antichità cristiane di Lecce, sui martiri e sulle chiese locali.

Bibliografia

  • Jacopo Antonio Ferrari, Apologia paradossica della Città di Lecce, dalla Stamp. del Mazzei, in Lecce 1728.
  • Jacopo Antonio Ferrari, Apologia paradossica della Città di Lecce, a cura di Alessandro La Porta, Capone, Cavallino 1977.

ARTICLE WRITTEN BY ANTONIO D'ANDRIA | ERETICOPEDIA.ORG & STORIADELLACAMPANIA.IT © 2020

et tamen e summo, quasi fulmen, deicit ictos
invidia inter dum contemptim in Tartara taetra
invidia quoniam ceu fulmine summa vaporant
plerumque et quae sunt aliis magis edita cumque

[Lucretius, "De rerum natura", lib. V]

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