Balbani, Guglielmo

Dizionario di eretici, dissidenti e inquisitori nel mondo mediterraneo
Edizioni CLORI | Firenze | ISBN 978-8894241600 | DOI 10.5281/zenodo.1309444


Guglielmo Balbani (Lucca, 25 gennaio 1516 - Ginevra, ?) è stato un patrizio lucchese, esule religionis causa.

Figlio primogenito di Carlo Balbani, praticò la mercatura ad Anversa dal 1533 al 1536, anno in cui rientrò a Lucca, sposando nel 1540 Gianna Balbani (figlia di Agostino Balbani). Convertitosi alle idee riformate, tra 1555 e 1556 emigrò a Ginevra. Nel 1558 fu dichiarato "ribelle" dalle autorità lucchesi e gli fu confiscata la sua parte del palazzo di famiglia. A Ginevra continuò a praticare la mercatura, da lì intraprendendo viaggi d'affari alla volta di Lione e delle Fiandre. Le guerre di religione in Francia furono causa di gravi danni per le sue attività.

Bibliografia

  • Simonetta Adorni Braccesi, «Una città infetta». La Repubblica di Lucca nella crisi religiosa del Cinquecento, Olschki, Firenze 1994, in part. p. 296 nota 211.
  • Arturo Pascal, Da Lucca a Ginevra. Studi sulla emigrazione lucchese nel secolo XVI, Unitipografica Pinerolese, Pinerolo 1935, in part. p. 52.

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et tamen e summo, quasi fulmen, deicit ictos
invidia inter dum contemptim in Tartara taetra
invidia quoniam ceu fulmine summa vaporant
plerumque et quae sunt aliis magis edita cumque

[Lucretius, "De rerum natura", lib. V]

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