Castiglione, Guarnerio

Dizionario di eretici, dissidenti e inquisitori nel mondo mediterraneo
Edizioni CLORI | Firenze | ISBN 978-8894241600 | DOI 10.5281/zenodo.1309444


Guarnerio Castiglione, nobile, proprietario terriero, notaio, podestà a Cuvio (nei pressi di Varese), convertitosi alle nuove idee religiose, fu esule religionis causa.

Nato a Cuvio attorno al 1520, sin dall'inizio degli anni quaranta coltivò simpatie e relazioni eterodosse, entrando in contatto con il mondo protestante svizzero.
Nel 1551 vendette i suoi terreni e si trasferì a Locarno, aderendo alla locale chiesa riformata. Nel 1553, espulso da Locarno così come gli altri due esuli lombardi Antonio Mario Besozzi e Gianantonio Viscardi, si trasferì a Chiavenna, e nel 1555 a Zurigo.
A Zurigo avviò un'attività commerciale, con Besozzi ed altri, fondata sull'acquisto e lo smercio in Svizzera di tessuti veneziani e lombardi.
Probabilmente coinvolto nella polemica tra Besozzi e la Chiesa zurighese, da Zurigo si trasferì quindi a Basilea, dove morì nel 1601.

Bibliografia

  • Salvatore Caponetto, La Riforma protestante nell'Italia del Cinquecento, Claudiana, Torino 19972, p. 269.
  • Valerio Marchetti, Castiglione, Guarnerio, in DBI, vol. 22 (1979).
  • Pietro Rivoire, Contributo alla storia della Riforma in Italia, in "Bollettino della Società di Studi Valdesi", LV, fasc. 66, pp. 55-88: pp. 57-58.

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et tamen e summo, quasi fulmen, deicit ictos
invidia inter dum contemptim in Tartara taetra
invidia quoniam ceu fulmine summa vaporant
plerumque et quae sunt aliis magis edita cumque

[Lucretius, "De rerum natura", lib. V]

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