Dizionario di eretici, dissidenti e inquisitori nel mondo mediterraneo
Edizioni CLORI | Firenze | ISBN 978-8894241600 | DOI 10.5281/zenodo.1309444
Gisberto di Milanuccio Poggio o del Poggio (de Podio) di Penne è stato un eretico condannato a morte dall'Inquisizione e gisutiziato a Roma nel 1558.
Gisberto era figlio di Milanuccio Poggio, gentiluomo di Penne, e nell'aprile 1542 fu raccomandato da Margherita d'Austria perché gli fosse assegnata l'arcipretura della cattedrale di Penne resasi vacante a seguito della morte di Gian Tommaso del Poggio (presumibilmente un congiunto).
Dagli archivi della cattedrale di Penne, consultati da G. De Caesaris, emerge che il padre era "caro alla corte di Roma, et amato per le sue virtù da molti principi, zelantissimo dell'honor di Dio e di S. Chiesa", ma il figlio "disviato da alcuni in Germania dallo studio, dove era stato dal Padre mandato, si infettò et si macchiò dell'heresia Luterana"1.
Processato e condannato a morte dal Sant'Uffizio, come attestano i verbali della confraternita romana di S. Giovanni Decollato in data 15 giugno 1558, "essendo eretico, non si uolse confessare et stando sempre pertinace nella sua oppinione, fu menato in Piazza Giudia e lì fu abrusciato".
Bibliografia
- Giovanni De Caesaris, Alessandro De’ Medici e Margherita d’Austria duchi di Penne (1522-1586), in "Bullettino della R. Deputazione Abruzzese di Storia Patria", a. XX e XXI, S. 3ª, aprile-agosto-dicembre 1929-1930, pp. 165-266: p. 208.
- Domenico Orano, Liberi pensatori bruciati in Roma dal XVI al XVII secolo, Bastogi, Foggia 1980 [1904], pp. 7-8.
Article written by Luca Al Sabbagh & Daniele Santarelli | Ereticopedia.org © 2020
et tamen e summo, quasi fulmen, deicit ictos
invidia inter dum contemptim in Tartara taetra
invidia quoniam ceu fulmine summa vaporant
plerumque et quae sunt aliis magis edita cumque
[Lucretius, "De rerum natura", lib. V]