Gatto, Giovanni Leonardo

Dizionario di eretici, dissidenti e inquisitori nel mondo mediterraneo
Edizioni CLORI | Firenze | ISBN 978-8894241600 | DOI 10.5281/zenodo.1309444


Giovanni Leonardo Gatto è stato un eretico di tendenze giudaizzanti perseguitato dal tribunale arcivescovile di Napoli.

Dottore in legge, fu denunciato il 21 maggio 1591 da un frate francescano. Aveva affermato pubblicamente che Cristo era un demonio e che l'unico vero Dio era quello di Israele, suscitando l'ira popolare e venendo condotto a forza in curia arcivescovile. Incarcerato, il padre tentò inutilmente di farlo liberare presentando un attestato di follia. Difese con fermezza le proprie convinzioni davanti ai giudici, mostrando una sorprendente competenza biblica. I giudici tuttavia si persuasero che fosse veramente pazzo e nel novembre 1591 lo riconsegnarono alla famiglia con obbligo di tenerlo chiuso in una stanza impedendogli ogni lettura nonché contatto con chicchessia. Da Roma, tuttavia, dopo attenta lettura dei costituti, la Congregazione del Sant'Uffizio nel marzo 1593 ordinò che egli fosse piuttosto trasferito nell'ospedale degli incurabili.

Durante la detenzione in carcere Giovanni Leonardo Gatto conobbe un altro giudaizzante, Ottavio D'Arimini, facendosi da lui apprezzare per le proprie competenze bibliche e teologiche.

Bibliografia

  • Giovanni Romeo, La suggestione dell'ebraismo tra i napoletani del tardo Cinquecento, in L'Inquisizione e gli ebrei in Italia, a cura di Michele Luzzati, Laterza, Roma-Bari 1994, pp. 179-195.

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et tamen e summo, quasi fulmen, deicit ictos
invidia inter dum contemptim in Tartara taetra
invidia quoniam ceu fulmine summa vaporant
plerumque et quae sunt aliis magis edita cumque

[Lucretius, "De rerum natura", lib. V]

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