Della Zala, Giovanni

Dizionario di eretici, dissidenti e inquisitori nel mondo mediterraneo
Edizioni CLORI | Firenze | ISBN 978-8894241600 | DOI 10.5281/zenodo.1309444


Giovanni Della Zala, abitante di Brusio, fu processato per stregoneria dal Consiglio di Poschiavo nel 1700, condannato a morte e giustiziato.

Era il marito di Giacomina della Zala, giustiziata per stregoneria a 26 anni nel 1672. Aveva fama di stregone e, temendo di essere incarcerato, tentò il suicidio tagliandosi la gola. Sopravvissuto, fu effettivamente catturato. Sottoposto a tortura, confessò di essere uno stregone e di aver compiuto furti e malefici.
Condannato a morte con sentenza del 14 giugno 1700, fu decapitato e il suo cadavere bruciò sul rogo.
Aveva circa 60 anni al momento della sua condanna.

Non va confuso con l'omonimo concittadino di Brusio Giovanni Zala, processato nel 1697.

Fonti e bibliografia

  • Gaudenzio Olgiati, Processi di Stregoneria nella Antica Giurisdizione di Poschiavo 1682-1753, trascritti da R. Juvalta (1969), vol. IV, pp. 91 sgg.

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et tamen e summo, quasi fulmen, deicit ictos
invidia inter dum contemptim in Tartara taetra
invidia quoniam ceu fulmine summa vaporant
plerumque et quae sunt aliis magis edita cumque

[Lucretius, "De rerum natura", lib. V]

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