Dizionario di eretici, dissidenti e inquisitori nel mondo mediterraneo
Edizioni CLORI | Firenze | ISBN 978-8894241600 | DOI 10.5281/zenodo.1309444
Giovanni Battista Sambeni è stato un anabattista del XVI sec. Perseguitato dall'Inquisizione, fu condannato a morte e annegato nella laguna di Venezia nel 1569.
Originario di Remedel (Remedello), nel bresciano, tintore e suonatore di lira, aveva soggiornato a Chiavenna, dove era fuggito per sottrarsi alla persecuzione antiereticale. Nel 1562 era stato condannato dal Sant'Uffizio di Brescia nel 1562 e si era sottomesso all'abiura.
Fece parte in seguito di una conventicola di anabattisti molto attiva a Padova e comparve per la prima volta di fronte al tribunale del Sant'Uffizio di Venezia il 13 settembre 1568, dopo che il suo nome fu fatto dal compagno di fede Odorico Marosella, originario dei Grigioni, incarcerato e sotto processo dal febbraio 1567, che aveva confessato i nomi di vari correligionari. Sambeni negò ogni accusa finché non fu sottoposto a tortura nel luglio 1569. In quanto relapso, il 25 agosto 1569 fu condannato a morte e consegnato al braccio secolare. Fu giustiziato il 26 settembre 1569, venendo annegato nella laguna di Venezia.
Bibliografia
- Romano Canosa, Storia dell'Inquisizione in Italia: dalla metà del Cinquecento alla fine del Settecento, vol. 2: Venezia, Sapere 2000, Roma 1987, pp. 38-40.
- John J. Martin, Venice's hidden enemies: Italian heretics in a Renaissance city, University of California Press, Berkeley 1993, pp. 145-146.
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et tamen e summo, quasi fulmen, deicit ictos
invidia inter dum contemptim in Tartara taetra
invidia quoniam ceu fulmine summa vaporant
plerumque et quae sunt aliis magis edita cumque
[Lucretius, "De rerum natura", lib. V]