Dizionario di eretici, dissidenti e inquisitori nel mondo mediterraneo
Edizioni CLORI | Firenze | ISBN 978-8894241600 | DOI 10.5281/zenodo.1309444
I "Giovani" furono una fazione politica particolarmente forte all'interno del patriziato veneziano tra la fine del Cinquecento e i primi decenni del Seicento, rappresentante in parte le istanze di rivalsa delle famiglie meno abbienti e decadute. Contrapposti ai "Vecchi", i "Giovani" propugnavano il rilancio di un ruolo attivo e di potenza della Repubblica di Venezia sullo scacchiere internazionale. Nelle questioni giurisdizionali avevano un orientamento decisamente anti-curiale e tendente a rivendicare in modo chiaro e netto l'autonomia veneziana rispetto alle pretese ecclesiastiche (e in generale la superiorità dell'autorità civile rispetto a quella ecclesiastica). In politica estera erano fortemente anti-asburgici e anti-papali e guardavano con simpatia agli Stati protestanti come l'Inghilterra e l'Olanda, ma anche alla Francia di Enrico IV. La crescente influenza di questo partito all'interno del patriziato veneziano portò a forti tensioni con il Papato e con la Spagna, culminate con il conflitto dell'Interdetto e con l'espulsione dei gesuiti dal territorio della Serenissima.
Bibliografia
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et tamen e summo, quasi fulmen, deicit ictos
invidia inter dum contemptim in Tartara taetra
invidia quoniam ceu fulmine summa vaporant
plerumque et quae sunt aliis magis edita cumque
[Lucretius, "De rerum natura", lib. V]