Dizionario di eretici, dissidenti e inquisitori nel mondo mediterraneo
Edizioni CLORI | Firenze | ISBN 978-8894241600 | DOI 10.5281/zenodo.1309444
Giovan Battista Bertucci detto il Giovane (Faenza, 15 febbraio 1539 – 19 febbraio 1614) è stato un pittore, dedito prevalentemente a raffigurare soggetti religiosi per le chiese romagnole.
Veniva da una famiglia di pittori (svolsero tale mestiere il nonno Giovan Battista Bertucci il Vecchio, il padre Raffaele e lo zio Giacomo, detto Jacopone). Tra il 1560 e il 1564 lavorò a Roma al cantiere delle Logge Vaticane. Fece parte, con lo zio Jacopone, del circolo eterodosso faentino riunito attorno a Camillo Regnoli, subendo le conseguenze dell'offensiva inquisitoriale del 1567 contro tale gruppo. Condannato al carcere perpetuo, la sentenza contro di lui il 21 maggio 1568 nella chiesa di Sant'Andrea di Faenza, nell'ambito della cerimonia che coinvolse anche Camilla Caccianemici, moglie di Ragnoli, che fu giustiziata due giorni dopo. Pentitosi e sottomessosi all'abiura, fu graziato e poté recuperare la libertà. Negli anni successivi dipinse numerosi quadri (che riflettono lo stile tardo-manieristico e ripetitivo della Controriforma, segno del suo desiderio di rientrare nei ranghi dell'ortodossia per evitare ulteriori persecuzioni) per le chiese di Faenza e del territorio circostante, continuando tale attività fino alla morte, avvenuta nel 1614.
Bibliografia
- Salvatore Caponetto, La Riforma protestante nell’Italia del Cinquecento, Claudiana, Torino 19972, p. 297.
- Francesco Lanzoni, La controriforma nella città e diocesi di Faenza, F. Lega, Faenza 1925.
Link
- Scheda su Giovan Battista Bertucci il Giovane sul sito della Pinacoteca Comunale di Faenza
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et tamen e summo, quasi fulmen, deicit ictos
invidia inter dum contemptim in Tartara taetra
invidia quoniam ceu fulmine summa vaporant
plerumque et quae sunt aliis magis edita cumque
[Lucretius, "De rerum natura", lib. V]