Dizionario di eretici, dissidenti e inquisitori nel mondo mediterraneo
Edizioni CLORI | Firenze | ISBN 978-8894241600 | DOI 10.5281/zenodo.1309444
Giorgio Vavassori (citato anche come Giorgio Medolago de Vavassoribus), detto il Medolago dal suo luogo di origine, è stato un notaio perseguitato dall'Inquisizione.
Fu processato a Bergamo da Michele Ghislieri nel convento domenicano di Santo Stefano (dove Ghislieri era allora lettore) nel 1536, si rifiutò di abiurare e nel dicembre 1536 riuscì a fuggire. Nonostante la condanna a morte, ottenne nel marzo 1537 un breve papale che delegava il suo processo al nunzio a Venezia Girolamo Verallo e a Gregorio Cortese (Vavassori addusse di essere stato perseguitato perché odiato, per ragioni personali, dall'inquisitore di Bergamo Domenico Adelasio). Morì in carcere a Venezia nell'aprile 1537.
Bibliografia
- Processo Soranzo, vol. I, pp. 131-132, nota 39.
- Pietro Rivoire, Notizie intorno alla Riforma in Italia nei secoli XVI e XVII, in "Bulletin de la Société d'histoire vaudoise", 54, 1929, pp. 5-29: pp. 15-16.
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et tamen e summo, quasi fulmen, deicit ictos
invidia inter dum contemptim in Tartara taetra
invidia quoniam ceu fulmine summa vaporant
plerumque et quae sunt aliis magis edita cumque
[Lucretius, "De rerum natura", lib. V]