Dizionario di eretici, dissidenti e inquisitori nel mondo mediterraneo
Edizioni CLORI | Firenze | ISBN 978-8894241600 | DOI 10.5281/zenodo.1309444
Giorgio Filalete, detto il Turchetto, rappresenta un caso singolare di "rinnegato" dall'Islam al cristianesimo. Di origini turche, infatti, si convertì al cristianesimo, facendosi promotore della Riforma protestante in Italia.
Biografia
Apparve a Modena nel 1540, dove forse frequentò Camillo Renato. Nel 1541-42 fu maestro di scuola a Lucca, dove fece ampia propaganda protestante, sostenendo di esser stato allievo di Martin Butzer ed entrando in contatto con Celio Secondo Curione, col quale nel 1542 fuggì in Svizzera (Zurigo e Basilea). Nel 1545 fu a Venezia, ospite di Carnesecchi. Quindi passò a Padova, dove nel 1548 era al servizio di Caterina Sauli. Attraverso di lei si legò ai gruppi eterodossi mantovani (ebbe contatti anche con Endimio Calandra al quale regalò il De trinitatis erroribus di Serveto, come Calandra stesso affermò nel suo processo del 1568). Restò a Padova, dove fu mestro di scuola, fino agli inizi degli anni sessanta, dopodiché si perdono le sue tracce. In questo periodo ebbe un ruolo importante nella diffusione di libri eterodossi. Caduto inevitabilmente nella rete dell'Inquisizione, scampò all'arresto e fu condannato in contumacia nel 1568. Fuggì probabilmente in Moravia.
Silvana Seidel Menchi ha sostenuto l'ipotesi della sua identificazione con Ortensio Lando1, ma essa è stata messa in dubbio da Ugo Rozzo2 e appare alquanto improbabile.
Bibliografia
- Processo Morone2, vol. I, p. 859, nota 29.
- Cesare Santus, Filalete, Giorgio in DSI, vol. 3, pp. 1602-1603.
Article written by Daniele Santarelli | Ereticopedia.org © 2013
et tamen e summo, quasi fulmen, deicit ictos
invidia inter dum contemptim in Tartara taetra
invidia quoniam ceu fulmine summa vaporant
plerumque et quae sunt aliis magis edita cumque
[Lucretius, "De rerum natura", lib. V]