Giberti, Gian Matteo

Dizionario di eretici, dissidenti e inquisitori nel mondo mediterraneo
Edizioni CLORI | Firenze | ISBN 978-8894241600 | DOI 10.5281/zenodo.1309444


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Gian Matteo Giberti (Palermo, 20 settembre 1495 - Verona, 20 dicembre 1543) è stato un diplomatico pontificio e vescovo riformatore.

Figlio naturale di un mercante genovese, Franco Giberti, che nel 1500 si trasferì a Roma, divenendo chierico e protonotario apostolico sotto il papato di Giulio II.
Entrò giovanissimo nei domenicani ma il padre lo costrinse a lasciare l'ordine, prefigurando per lui una più redditizia carriera curiale. Studiò a Bologna. Legato ai Medici, la sua carriera, già ben avviata sotto il papato di Leone X, prese slancio con Clemente VII. Nel 1522 era stato legato papale presso Enrico VIII re d'Inghilterra e presso Carlo V (accompagnò dalla Spagna a Roma il neoletto papa Adriano VI).

Nel 1523 fu nominato Datario e nel 1524 vescovo di Verona. Principale artefice della politica anti-imperiale di Clemente VII, il sacco di Roma del 1527 sancì la battuta d'arresto della sua carriera in curia. Dopo esser rimasto col papa a Castel Sant'Angelo ed averlo quindi raggiunto a Orvieto, nel gennaio 1528 Giberti fuggì a Venezia. Partecipò al convegno di Bologna tra Clemente VII e Carlo V nel 1529, dopodiché si dedicò principalmente al governo della diocesi di Verona, nella quale attuò una serie di misure riformatrici, dedicò molta cura alle visite pastorali e impose un maggior controllo sull'attività di chierici e laici. Nel 1536 fu tra i membri della commissione incaricata di redigere il Consilium de emendanda ecclesia, e nel 1537 fu inviato in missione in Inghilterra insieme a Reginald Pole. Oltre a questi frequentò numerosi altri esponenti del rinnovamento cattolico di quegli anni, tra i quali Jacopo Sadoleto, Gaspare Contarini e Gian Pietro Carafa (quest'ultimo lo aiutò e consigliò molto nel governo della diocesi veronese fino al 1536).
Nel 1542 pubblicò le sue celebri Constitutiones, che servirono da modello a molti altri vescovi e a cui si ispirarono anche i canoni del concilio di Trento, della cui preparazione Giberti si occupò, pur non vedendone l'inizio a causa della morte avvenuta il 20 dicembre 1543.
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Bibliografia

  • A. Fasani (a cura di), Riforma pretridentina della diocesi di Verona. Visite pastorali di Gian Matteo Giberti, Istituto per le ricerche di storia sociale e religiosa, Vicenza 1989.
  • A. Prosperi, Tra evangelismo e Controriforma. G. M. Giberti (1495-1543), Edizioni di Storia e Letteratura, Roma 1969.
  • A. Turchini, Giberti, Gian Matteo in DBI, vol. 54 (2000).

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Article written by Daniele Santarelli | Ereticopedia.org © 2013

et tamen e summo, quasi fulmen, deicit ictos
invidia inter dum contemptim in Tartara taetra
invidia quoniam ceu fulmine summa vaporant
plerumque et quae sunt aliis magis edita cumque

[Lucretius, "De rerum natura", lib. V]

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