Grassi, Gaspare

Dizionario di eretici, dissidenti e inquisitori nel mondo mediterraneo
Edizioni CLORI | Firenze | ISBN 978-8894241600 | DOI 10.5281/zenodo.1309444


Gaspare Grassi è stato uno stregone e negromante del XIV sec., perseguitato e condannato a morte dall'Inquisizione.

Subì un primo processo tra il 1371 e il 1378. Arrestato a Villanova, fu tradotto ad Avignone presso la corte papale ed esaminato dai locali inquisitori francescani. Accusato di essere "pubblico Negromante e Incantatore di demoni", si pentì e si sottomise all'abiura, salvandosi così dalla morte.
Nel 1385 fu di nuovo processato per le stesse imputazioni a Milano dall'Inquisitore Ruggero da Casate presso il convento domenicano di Sant'Eustorgio, sede dell'Inquisizione milanese. In quanto relapso Grassi non aveva alcuna possibilità di salvarsi. La sentenza di morte comminata da Ruggero da Casate il 19 agosto 1385 fu confermata il 16 settembre 1385 dal podestà di Milano Carlo Geno. Grassi fu quindi bruciato vivo presso il Palazzo della Ragione (detto Broletto).

Bibliografia

  • Giuseppe Farinelli, Ermanno Paccagnini, Processo per stregoneria a Caterina de Medici 1616-1617, Rusconi, Milano 1989, pp. 22-23.
  • Giovanni Giorgetta, Inquisitori e giudici laici nel territorio dell'antica diocesi di Como, in Caccia alle streghe in Italia tra XIV e XVII secolo. Atti del IV Convegno nazionale di Studi Storico-antropologici. Triora (Imperia), 22-24 ottobre 2004, Praxis 3, Bolzano 2007, pp. 97-126: p. 98.

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et tamen e summo, quasi fulmen, deicit ictos
invidia inter dum contemptim in Tartara taetra
invidia quoniam ceu fulmine summa vaporant
plerumque et quae sunt aliis magis edita cumque

[Lucretius, "De rerum natura", lib. V]

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