Dizionario di eretici, dissidenti e inquisitori nel mondo mediterraneo
Edizioni CLORI | Firenze | ISBN 978-8894241600 | DOI 10.5281/zenodo.1309444
Gabriel Henriques (alias Josef Saralvo) è stato un marrano di origine portoghese condannato a morte dall'Inquisizione romana.
Giunse a Ferrara con moglie e famiglia negli anni quaranta del XVI sec. Di professione orefice, praticava come mohel (circoncisore) e spingeva i conversos a ritornare all'ebraismo. Fu arrestato nel 1581 e trasferito a Roma, dove fu bruciato sul rogo a Campo de' Fiori il 18 febbraio 1583, morendo da impenitente, come attestano i verbali della Confraternita romana di S. Giovanni Decollato: "perseverando nell'errore et pertinacia sua fu miseramente abbruciato vivo". Con lui furono giustiziati altri tre relapsi, Prospero d'Imperatore d'Africa di Barberia, Domenico Danzarelli e Iacopo Paleologo (quest'ultimo morto da impenitente come Henriques/Saralvo).
Bibliografia
- Antonino Bertolotti, Martiri del libero pensiero e vittime della Santa Inquisizione nei secoli XVI, XVII e XVIII, Tipografia delle Mantellate, Roma 1891, Doc. XLVIII, pp. 69-72.
- Domenico Orano, Liberi pensatori bruciati in Roma dal XVI al XVII secolo, Bastogi, Foggia 1980 [1904], pp. 79-82.
- Cecil Roth, A History of the Marranos, Schocken Books, New York 1974, pp. 208-210.
- Aron Leoni, Due personaggi della «nazion portughesa» di Ferrara, un martire e un avventuriero, in "La Rassegna Mensile di Israel", s. III, vol. 57, n° 3, 1991, pp. 407-448: in part. pp. 410-414.
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et tamen e summo, quasi fulmen, deicit ictos
invidia inter dum contemptim in Tartara taetra
invidia quoniam ceu fulmine summa vaporant
plerumque et quae sunt aliis magis edita cumque
[Lucretius, "De rerum natura", lib. V]