Dizionario di eretici, dissidenti e inquisitori nel mondo mediterraneo
Edizioni CLORI | Firenze | ISBN 978-8894241600 | DOI 10.5281/zenodo.1309444
François de Guise (François Ier de Lorraine, 2e duc de Guise, Bar-le-Duc, 17 febbraio 1520 - Saint-Hilaire-Saint-Mesmin, 24 febbraio 1563) è stato un nobile e militare francese.
Biografia
Figlio di Claudio di Lorena (Claude de Lorraine), primo duca di Guisa, e di Antoinette de Bourbon, sposò nel 1548 Anna d'Este, figlia di Ercole II d'Este duca di Ferrara e di Renata di Francia.
Fu gravemente ferito al volto nel corso dell'assedio di Boulogne del 1544. L'episodio gli procurò il soprannome di "Le Balafré" ("lo sfregiato"). Governatore di Metz, nel 1552 sconfisse l'assedio posto alla città da Carlo V. Nel 1554 contribuì alla nuova vittoria francese contro gli Imperiali nella battaglia di Renfy.
Nel 1557 fu alla testa del contingente francese inviato in aiuto a papa Paolo IV nel quadro della guerra di questo pontefice contro il Regno di Napoli. La missione fu fallimentare, non riuscendo le truppe francesi ad incidere significativamente nella guerra e non mancarono pesanti screzi tra il duca di Guisa e Giovanni Carafa, nipote del pontefice e capitano generale della Chiesa. L'esito disastroso della battaglia di S. Quintino nelle Fiandre obbligò i Francesi al ritiro del contingente inviato in Italia.
Nel 1558 espugnò Calais agli Inglesi, impresa che gli procurò grande gloria.
Con la morte improvvisa di re Enrico II (luglio 1559) e l'avvento al trono francese del giovanissimo Francesco II, l'influenza del duca di Guisa alla corte di Francia accrebbe smisuratamente (così come quella di suo fratello, Charles de Guise, cardinale di Lorena, il capo della famiglia).
La congiura di Amboise (marzo 1560) colse i Guisa di sorpresa, ma essi parteciparono attivamente alla sua feroce repressione.
Dopo la morte di Francesco II (dicembre 1560) e il conseguente avvento al trono di Carlo IX, sorsero grandi contrasti tra i Guisa e la regina madre Caterina de' Medici, reggente del Regno, fautrice di una politica di maggiore dialogo con gli ugonotti, in accordo con Antoine de Bourbon, re di Navarra, che acquisì maggior peso nella gestione degli affari politici a discapito dei Guisa.
Il 1° marzo 1562 scatenò con le sue truppe il massacro di Wassy, che fu causa determinante della prima guerra di religione. Alla testa dell'esercito reale, il duca di Guisa sconfisse gli ugonotti nelle battaglie di Rouen (ottobre 1562) e di Dreux (dicembre 1562). Dopodiché pose l'assedio a Orléans, roccaforte degli ugonotti, la cui caduta avrebbe provocato il suo tracollo. Mentre conduceva l'assedio, fu vittima, il 18 febbraio 1563, di un agguato da parte del nobile protestante Jean de Poltrot de Méré. Ferito gravemente, morì il 24 febbraio 1563. Le sue esequie, a Parigi, furono spettacolari e l'assassino, catturato, fu condannato ad un'atroce supplizio. La morte del duca di Guisa ebbe per effetto una momentanea riappacificazione tra le fazioni rivali in corte di Francia e indusse Caterina de' Medici a negoziare la pace con gli ugonotti. Le trattative portarono all'editto di Amboise del 19 marzo 1563 che pose fine alla prima guerra di religione.
Bibliografia
- Philip Benedict, From Polemics to Wars: The Curious Case of the House of Guise and the Outbreak of the French Wars of Religion, in "Historein", 6, 2006, pp. 97-105.
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- Éric Durot, François de Lorraine, duc de Guise entre Dieu et le Roi, Garnier, Paris 2012.
- Arlette Jouanna, Guise, François de, in La France de la Renaissance, pp. 867–868.
- Lucien Romier, Les origines politiques des guerres de religion, 2 voll., Perrin, Paris 1913-1914: vol. I, Henri II et l'Italie (1547-1555); vol. II: La fin de la magnificence extérieure. Le roi contre les Protestants (1555-1559).
- Daniele Santarelli, Il papato di Paolo IV nella crisi politico-religiosa del Cinquecento: le relazioni con la Repubblica di Venezia e l'atteggiamento nei confronti di Carlo V e Filippo II, Aracne, Roma 2008.
- Daniele Santarelli, Guerres de religion et bouleversements politiques. Le royaume de France vu par les ambassadeurs vénitiens au début du conflit religieux, "Laboratoire italien", X, 2010, pp. 155-174.
Article written by Daniele Santarelli | Ereticopedia.org © 2015
et tamen e summo, quasi fulmen, deicit ictos
invidia inter dum contemptim in Tartara taetra
invidia quoniam ceu fulmine summa vaporant
plerumque et quae sunt aliis magis edita cumque
[Lucretius, "De rerum natura", lib. V]