Dizionario di eretici, dissidenti e inquisitori nel mondo mediterraneo
Edizioni CLORI | Firenze | ISBN 978-8894241600 | DOI 10.5281/zenodo.1309444
Con la caduta di Granada, ultimo bastione arabo nella penisola iberica, nel 1492 e la sua incorporazione nel regno di Castilla si pose la questione dell'installazione di un tribunale inquisitoriale nell'antico regno nazarí. In un primo momento si procedette con prudenza e moderazione, in quanto la Corona mirava a una progressiva acculturazione, senza forzature, dei moriscos granadini. Un primo tribunale inquisitoriale installatosi a Granada ebbe vita effimera dal 1499 al 1501/1502. Il distretto inquisitoriale di Granada fu infine istituito nel 1526. A partire da tale data la popolazione di origine araba fu progressivamente obbligata a convertirsi al cristianesimo e molta parte di essa ricorse alla dissimulazione, continuando a praticare gli antichi riti religiosi. Alla metà del Cinquecento la repressione cominciò a farsi sempre più severa, con l'intensificazione delle visite di distretto e delle confische dei beni. La vigilanza della costa permise di catturare molti moriscos che cercavano di imbarcarsi alla volta dell'Africa, per fuggire la repressione. Contemporaneamente l'Inquisizione procedette contra la minoranza ebraica, ben rappresentata a Granada.
Nel XVII secolo il tribunale di Granada dovette affrontare seri problemi economici e la sua attività si ridusse. Dopo l'espulsione dei moriscos dalla Spagna, l'attività del tribunale si concentrò sui delitti di bigamia, sollecitatio ad turpia, blasfemia e stregoneria. I casi di maleficio perseguitati presentavano spesso un retaggio della cultura araba e/o ebraica.
Nei primi decenni del XVIII secolo nel territorio del distretto inquisitoriale di Granada, come altrove in Spagna, vi fu un'impennata nella persecuzione dei giudeo-conversi. Tra 1727 e 1731 si ebbe altresì una feroce campagna di persecuzione degli ultimi moriscos.
La mancanza di documentazione fino al 1550 non consente di valutare la penetrazione della Riforma protestante e dell'alumbradismo nel territorio di Granada e quanto l'Inquisizione si occupò della loro repressione. Gli archivi dell'Inquisizione di Granada sono andati perduti e la ricostruzione della storia del distretto inquisitoriale è possibile solo attraverso la documentazione attinente le attività della Suprema, conservata a Madrid presso l'Archivo Histórico Nacional.
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et tamen e summo, quasi fulmen, deicit ictos
invidia inter dum contemptim in Tartara taetra
invidia quoniam ceu fulmine summa vaporant
plerumque et quae sunt aliis magis edita cumque
[Lucretius, "De rerum natura", lib. V]