Saccardino, Costantino

Dizionario di eretici, dissidenti e inquisitori nel mondo mediterraneo
Edizioni CLORI | Firenze | ISBN 978-8894241600 | DOI 10.5281/zenodo.1309444


Costantino Saccardino è stato un eretico condannato a morte dall'Inquisizione romana a Bologna nel 1622.

Romano, aveva già subito una carcerazione e si era sottoposto all'abiura nel 1616. Fu catturato dall'Inquisizione di Bologna, alla conclusione di un'inchiesta condotta dall'inquisitore Paolo de Vicariis dopo che per alcuni anni, alla testa di un gruppo di cui facevano parte anche il figlio Bernardino e Pellegrino e Girolamo de' Todeschi, aveva imbrattato immagini sacre e diffuso cartelli blasfemi (con bestemmie ereticali e satire contro la Chiesa) in città. Nel 1622 i quattro furono impiccati, quindi i loro cadaveri furono bruciati sul rogo.

La vicenda fu narrata dal letterato Ridolfo Campeggi nel libretto coevo intitolato Racconto de gli heretici iconomiasti.

Bibliografia

  • Antonio Battistella, Il S. Officio e la riforma religiosa in Bologna, Zanichelli, Bologna 1905, pp. 114-116, 191-193.
  • Carlo Ginzburg, Marco Ferrari, La colombara ha aperto gli occhi, in “Quaderni storici”, 38, 1978, pp. 631-639.
  • John Tedeschi, Campeggi, Ridolfo, in DSI, vol. 1, pp. 253-254.

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et tamen e summo, quasi fulmen, deicit ictos
invidia inter dum contemptim in Tartara taetra
invidia quoniam ceu fulmine summa vaporant
plerumque et quae sunt aliis magis edita cumque

[Lucretius, "De rerum natura", lib. V]

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