Bernaudo, Consalvo

Dizionario di eretici, dissidenti e inquisitori nel mondo mediterraneo
Edizioni CLORI | Firenze | ISBN 978-8894241600 | DOI 10.5281/zenodo.1309444


Consalvo de Bernaudo è stato un nobile del Regno di Napoli perseguitato dall'Inquisizione romana.

Fu figlio del cosentino Bernardo de Bernaudo, che servì come segretario e diplomatico i sovrani aragonesi e quindi i re spagnoli, ottenendo i titoli di barone di Camarda e di Montaguto.
Fece parte del circolo valdesiano radicale raccolto attorno a Juan de Villafranca ed ospitò a casa sua varie riunioni del gruppo.
Fu processato una prima volta dal Sant'Uffizio a Roma nel 1552-1553, insieme all'amico Cesare Carduino, barone di Parete,

Fu di nuovo arrestato nel 1563, nel quadro della persecuzione contro Gian Francesco Alois e le persone a lui legate. Il nuovo processo romano si concluse nel 1568 con la condanna all'immurazione.

Bibliografia

  • Luca Addante, Eretici e libertini nel Cinquecento italiano, Laterza, Roma-Bari 2010.
  • Luca Addante, Valentino Gentile e il dissenso religioso nel Cinquecento, Edizioni della Normale, Pisa 2014.
  • Ingeborg Walter, Bernaudo, Bernardo de, in DBI, vol. 9 (1967).
  • Processo Morone2, vol. III, pp. 528-529, nota 851.

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et tamen e summo, quasi fulmen, deicit ictos
invidia inter dum contemptim in Tartara taetra
invidia quoniam ceu fulmine summa vaporant
plerumque et quae sunt aliis magis edita cumque

[Lucretius, "De rerum natura", lib. V]

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